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San Salvatore Minore monastero benedettino scandrigliese

Storia e tradizione popolare

 

Il monastero di San Salvatore Minore (così chiamato per distinguerlo da quello Maggiore di Longone Sabino-Concerviano sul monte Letenano 753-1649 e nel legame con il Duomo di Spoleto) è stato fondato da San Domenico (Foligno 951- Sora 1011) alle falde di monte Pendente, a 4 km dal centro di Scandriglia. Il monastero intitolato a Nostro Signore Gesù Cristo "il Salvatore", festa liturgica il 6 agosto, presenta una pianta rettangolare su due livelli (piano terra per locali di uso rurale-artigiano, piano superiore per le celle dei monaci) in stile romanico, è un complesso edilizio austero e funzionale con due cortili (uno per le erbe officinali e il secondo per gli ortaggi) ed una chiesa collocata sul lato sinistro, a navata unica e tre altari (San Salvatore, San Benedetto, Santa Scolastica). Il portale del monastero è bugnato ed arcuato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

«Monastero San Salvatore Minore - Scandriglia (RI)»

 

San Domenico fin da bambino fu affidato ai benedettini, vestì l’abito nel monastero di Santa Maria di Petra Demone - Pozzaglia Sabina ed ordinato sacerdote nel 975. Sperimentò l’eremitismo, fu costruttore di chiese, monasteri ed eremi (Scandriglia: santa Lucia, san Nicola, santa Barbara - SS. Trinità) nel centro Italia (Ducato di Spoleto e di Benevento). La costruzione di San Salvatore è parte di quel gruppo di dodici monasteri intorno a Farfa, su autorizzazione di papa Giovanni XV (985-996) su terreno donato dal marchese Uberto (latifondo Crescenzi) si colloca nel Ducato di Spoleto (570-1198) allora Diocesi di Forum Novum.

 

Tra i monaci di San Salvatore spicca il Monaco Pier Bernardo Paganelli (Pisa 1080-Tivoli 1153). Ordinato sacerdote nel 1135, dopo l’incontro con San Bernardo di Chiaravalle (1090-1153) entra nel 1138 nell’Ordine Benedettino ed è a Scandriglia nel 1140 dove vi porta la riforma cistercense. Eletto pontefice con il nome di Eugenio III (1145-1153) risiede a Viterbo, promuove studi e concili, concede ai Templari l’uso della croce patente, privilegi e benefici, stima santa Ildegarda di Bingen (1098-1179) benedettina tedesca autrice di opere mistico-ascetiche e di botanica (proclamata Dottore della Chiesa), proclama la II crociata. Insieme a San Bernardo è un devoto della Madonna dell’Anello (quadro e cappellina rurale). A seguito di un movimento, Pio IX conferma nel 1872 il titolo di beato, la sua festa 8 luglio coincide con quella del fondatore di Farfa, san Lorenzo Siro. I suoi resti mortali sono nella colonna-ossario della Basilica di San Giovanni in Laterano.

 

Tra gli abati di San Salvatore c’è lo scandrigliese Gregorio nel 1311.

 

L’ultimo abate fu Giovanni Boccamazza nel 1497, il monastero divenne una grancia di Farfa compresa nella Commenda, abolita nel 1839. A seguito dell’avvento francese e del Regno d’Italia, il monastero fu indemaniato e acquistato da privati.

 

Del monastero, il cardinale beato Ildefonso Schuster (1880-1954) ne ha scritto la storia nel libro "Il monastero del Salvatore e gli antichi possedimenti farfensi nella Massa Torana" (Società Romana di Storia Patria, Roma, 1918). In questo monastero, spiritualità (ora et labora) e cultura rurale (cultis et incultis) si intrecciano nei racconti della tradizione popolare: i fuochi fatui, i cavalli imbizzarriti, il pesce battezzato, i funari di Foligno, il rito del toro, l’acqua avvelenata, la transumanza, il pellegrinaggio al santuario della SS. Trinità di Vallepietra, il diritto della prima notte e molti altri.
 

Vedi anche
LA VIA BENEDETTINA
EUGENIO III - Da monaco cistercense in Scandriglia all’elezione a pontefice

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