Una notte di luglio dell’anno 1216, Francesco d’Assisi (1182-1226) era immerso nella preghiera e nella contemplazione della chiesetta della Porziuncola (piccola porzione di terra) presso Assisi, quando improvvisamente dilagò una luce vivissima e Francesco vide sopra l’altare il Cristo e alla sua destra la Madre, circondati da una moltitudine di angeli. Francesco con la faccia a terra adorava il Signore.
Gli chiesero che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata:
Santissimo Padre, benché io sia misero peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, gli conceda ampio e generoso pentimento, con una completa remissione di tutte le colpe.
Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande, gli disse il Signore, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera ma a patto che tu domandi al mio Vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza.

Tiberio d'Assisi - Concessione dell'indulgenza - Basilica Santa Maria degli Angeli - Assisi (PG) - Italia
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E Francesco, con Masseo, andò a Perugia dove allora si trovava il pontefice Onorio III e con candore gli raccontò la visione avuta. Il papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse:
Per quanti anni vuoi l’indulgenza?, Francesco scattando rispose, Padre Santo, non domando anni ma anime.
E felice si avviò alla porta ma il pontefice lo richiamò:
Come non vuoi nessun documento?, e Francesco, Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, egli penserà a manifesterà l’opera sua, io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli angeli i testimoni.
E qualche giorno più tardi insieme ai vescovi dell’Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime: Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso! Era il 2 agosto 1216, festa della Madonna degli Angeli.
Francesco escluse l’obbligo dell’obolo in denaro o il compimento di un grande pellegrinaggio penitenziale (siamo al tempo delle Crociate 1099-1270) come era consuetudine. Nasce così il Perdono di Assisi o Indulgenza della Porziuncola. (Indulgenza plenaria).

La Porziuncola - Basilica Santa Maria degli Angeli - Assisi (PG) - Italia
Nel 1517 l’Indulgenza fu estesa a tutte le chiese francescane, nel 1966 alle parrocchie ed oggi alla Porziuncola in qualsiasi giorno dell’anno (Benedetto XV).
Le condizioni per ricevere l’Indulgenza della Porziuncola (dal mezzogiorno del 1° agosto alla mezzanotte del 2 agosto):
- Confessione sacramentale negli otto giorni precedenti o seguenti (confessati, pentiti, assolti)
- Partecipazione alla Messa e comunione eucaristica
- Visita ad una chiesa francescana o parrocchia dove si rinnova la professione di fede, mediante la recita del Credo
- La recita del Padre Nostro, per riaffermare la propria dignità di figli di Dio, ricevuti dal battesimo
- Una preghiera secondo le intenzioni del Papa, per riaffermare la propria appartenenza alla Chiesa, il cui fondamento e centro visibile di unità è il romano pontefice
Il Perdono di Assisi e la Perdonanza Celestiniana del 1294 furono atti fondamentali per la Bolla “Antiquorum Habet” del Giubileo 1300 esaminati dal beato Andrea Conti ofm (1240-1302).
Quella piccola porzione di terra divenne uno spazio dove accedere alla grazia del perdono e della misericordia.
L’Indulgenza è l’espressione dell’amore misericordioso di Dio nei confronti dell’uomo peccatore. È la remissione della pena temporale per i peccati già perdonati da Dio attraverso la Confessione.
La Confessione (sacramento della Riconciliazione), dice Sant’Agostino, è quella per cui si manifesta il male nascosto per la speranza del perdono. Nel confessare il padre confessore sia: padre, fratello, consolatore. Gregorio IX stimava i francescani a tal punto da chiamarli all’ufficio dell’ascolto della confessione presso la curia papale a San Giovanni in Laterano.
Il peccato è un atto umano cattivo. La penitenza è l’atteggiamento del peccatore che desidera ritornare a Dio mediante un intimo cambiamento del cuore, la determinazione dell’errore e la conversione al Signore. La preghiera, l’ascolto della parola di Dio, l’eucarestia e le opere di misericordia orientano il cuore.
La penitenza è nel capitolo 7 della Regola Bollata, dove Francesco dice la penitenza sia imposta con misericordia e che ai fratelli che peccano i sacerdoti dell’Ordine devono guardarsi di non adirarsi o turbarsi per il peccato di alcuno, poiché l’ira e il turbamento sono di ostacolo alla carità in sé e negli altri.
Nei tempi antichi la penitenza era anche corporale, la disciplina era il cilicio, il digiuno, la veglia notturna, etc.
Il perdono è la pace e il bene, è la riconciliazione con Dio, con il Creato e gli uomini, è la pace del cuore.
Nella Preghiera Semplice attribuita a San Francesco si conclude con queste parole … Poiché: è dando, che si riceve; perdonando, che si è perdonati; morendo, che si risuscita a Vita Eterna.

Dal Santuario francescano di Poggio Bustone (Cammino di Francesco, Via di Francesco) ogni anno si tiene la “Marcia del Perdono”.
Quanto sia importante la confessione, il perdono, l’atto di dolore e la conversione, ci è dato dalla testimonianza di santi confessori francescani, ne cito alcuni: San Leopoldo Mandic (1866-1942) che trasforma il suo confessionale come una cella; il venerabile padre Giuseppe Spoletini (1870-1951) autentico apostolo del confessionale, sapere leggere i cuori e dare-restituire un volto nuovo ai peccatori; San Pio da Pietrelcina (1887-1968). La confessione con Padre Pio era breve, la sua facoltà di introspezione lasciava sconcertati. Ha passato lunghe ore nel confessionale, sapeva attirare migliaia di persone da tutta Italia e dall’estero. Con lui era l’incontro più bello perché il peccatore si trovava di fronte alla sua coscienza, il più vero e il più drammatico ma quante grazie. L’incontro con la confessione da un nuovo passo al cammino della vita.
Letture consigliate
Borgiani E., Padre Leopoldo Mandic. Un piccolo grande santo, Edizioni San Leopoldo, Padova, 2018
Cadderi A. ofm, Vita semplice di un uomo buono. P. Giuseppe Spoletini francescano, Roma, 2001
Catechismo della Chiesa Cattolica, Libreria Editrice Vaticana, Stato Città del Vaticano, 1992
Enchiridion indulgentiarum. Normae et concessiones, Libreria Editrice Vaticana, Stato Città del Vaticano, 1999
Grün A. osb, Piccola scuola di preghiera. La vita spirituale, Queriniana, Brescia, 2018
Pandiscia A., Padre Pio. Un contadino cerca Dio, San Paolo Edizioni, Milano, 2013
P.C. Giustizia e Pace (Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale), Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, Libreria Editrice Vaticana, Stato Città del Vaticano, 2004
Dal Sasso G. e Coggi R. (a cura di), Compendio della Somma Teologica di San Tommaso d'Aquino, Esd - Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 1991
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