SAN FRANCESCO D’ASSISI PATRONO D’ITALIA

Il VII centenario della nascita di San Francesco costituisce un punto fondamentale nell’origine del suo patronato all’Italia. In quella data, il ministro della Pubblica Istruzione, Ruggero Bonghi (1826-95), e fondatore della Società Dante Alighieri per far conoscere la lingua italiana nel mondo, pubblica un saggio sul Santo e vede in lui l’italianità della lingua. Il giubileo del 1882 è una speranza nelle relazioni tra Stato e Chiesa per la definizione della Questione romana.

Con la proclamazione del Regno d’Italia del 1861 i cattolici non sono più frammentati ma coesi e portano il loro contributo all’unità e all’identità della nazione. Dal movimento cattolico viene un primo segnale nel 1917 in occasione del 50° di costituzione della Società Gioventù Cattolica Italiana che proclama san Francesco suo patrono e lo definisce

il santo di tutti, un santo per tutti

Tra l’altro, nel tricolore un nastro azzurro recava all’interno la scritta del nome della Società stessa.

Excursus negli anni

Nel 1919 il soldato-poeta Gabriele D’Annunzio in un suo discorso al Campidoglio definiva san Francesco

Il più italiano dei santi, il più santo degli italiani

Con l’elezione al soglio pontificio di Pio XI, si era affacciato alla loggia di San Pietro ed ha benedetto «la nostra diletta Italia», si apre una stagione di contatti con il governo italiano per definire la Questione romana, la base di questo scenario è il Giubileo del 1925 a cui segue quello francescano del 1926.

Mussolini vede nel Santo il modello ideale del cittadino italiano e lo chiama «Lux Patriae». Si fa promotore di una raccolta fondi in Italia per le celebrazioni del VII centenario della morte di San Francesco, indicando il 4 ottobre come festa nazionale, si erigono monumenti, si accende la lampada votiva offerta dell’olio da parte dei Comuni italiani tramite le Regioni e si curano manifestazioni ed iniziative (concorsi per opere d’arte, campana delle lodi, studi e ricerche storico-culturali, chiese, associazioni, pubblicazioni ed opere).

Nel decennale dell’evento il vescovo di Assisi, mons. Giuseppe Placido Nicolini (Giusto di Israele) prende l’iniziativa per il patronato e raccoglie adesioni delle famiglie francescane e delle diocesi italiane. Nel 1938 presenta la petizione a Pio XI definendo san francesco come il Santo più universalmente amato e non solamente da parte del popolo sinceramente cristiano, ma anche da parte dei cattolici tiepidi e non praticanti, dei protestanti e degli stessi increduli.

Pio XII, il 18 giugno (data di conversione del Santo) 1939, con un suo Motu Proprio dichiara e costituisce San Francesco d’Assisi patrono d’Italia insieme a Santa Caterina da Siena, con l’intento di riaccendere l’avita pietà e farla maggiormente crescere.

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«Immaginetta sacra del periodo (1939)»

Nella Basilica di Assisi, dove oggi si recano i Presidenti della Repubblica Italiana, il 4 ottobre di ogni anno, si accende la lampada votiva che si alimenta con l’olio offerto dai Comuni d’Italia. È un’opera bronzea dell’architetto Ugo Tarchi che ha posto tre colombe col becco a sostenere una corona di ulivo, simbolo di pace. Nella lampada è riportata la scritta: «I Comuni d’Italia al Santo» e l’espressione di Dante presa dalla Divina Commedia (Paradiso)

Altro non è che di suo lume un raggio

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« La lampada votiva che arde sulla tomba di San Francesco d'Assisi»

Durante il pontificato di Pio XII (terziario francescano) furono intitolate al Santo chiese e cappelle, come quella nella Chiesa di San Leone I papa, a Roma, dove il mosaico di Adriana Notte Venturini (1920-2013) colloca i santi patroni d’Italia al centro di una pianta d’olivo, alla cui base sono rappresentati le città italiane con il loro monumenti, inoltre, nell’architrave della chiesa romana sono scritti e interpretati i valori: patria, famiglia, lavoro, chiesa.

Nel 1949, P. Riziero Lanfaloni ofm conv. elevava, al Terminillo, la chiesa di San Francesco «Templum Pacis» con la lampada votiva (decennale del patronato).

Nel 1961, nel centenario dell’Unità d’Italia, la 1ª edizione della Marcia della Pace Perugia-Assisi.

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«Avanti! - edizione romana - 24 settembre 1961»  fonte Senato.it 

Nel 1956 fu fondata la rivista “San Francesco patrono d’Italia”, alla vigilia del Concilio Vaticano II, San Giovanni XXIII si recava ad Assisi per pregare il Santo.

Nel 1994 San Giovanni Paolo II ha scritto una preghiera per l’Italia.

Nel 2005, con la Legge 24, la data del 4 ottobre è per il governo italiano la giornata della pace, del dialogo e della fraternità.

Nel 2011, nel 150° dell’unità d’Italia, San Francesco è stato definito uno dei Padri Fondatori della nostra Patria.

Nel 2019, l’Istituto di Studi Sabini ha promosso uno studio ed un convegno al santuario di Santa Maria delle Grazie di Ponticelli Sabino di Scandriglia.



Letture consigliate:

AA.VV. (a cura di Cacciotti A. ofm – Melli M.), San Francesco: cultura e spiritualità del santo patrono d’Italia, BF, Milano, 2010

AA.VV., San Francesco patrono d’Italia a 150 anni dall’Unità d’Italia, Senato della Repubblica, Roma, 2010

Caliò T. – Rusconi R. (a cura di), San Francesco d’Italia: santità e identità, Viella, Roma, 2011

Massimiani U., San Francesco d’Assisi patrono d’Italia, Istituto di Studi Sabini, Scandriglia, 2019

Nigrelli G. ofm conv, Il patrono d’Italia e il suo messaggio, EF Luce serafica, Napoli, 1970

 

Per approfondimenti:

SAN FRANCESCO - Rivista della Basilica di San Francesco d’Assisi, rivista online