SABINA IN GUERRA

Il comunicato dell’armistizio con gli Alleati da parte del governo italiano del 8 settembre 1943 apre le porte del campo di prigionia di Passo Corese (4000 prigionieri alleati di cui il 50% sud africani) che si sparpagliano nel territorio della Sabina quando tra il 9-10 settembre si svolge la battaglia di Monterotondo (Operazione Campo Marte) che lascia sul campo, tra le parti, morti militari e civili (300 parà tedeschi morti, 125 militari italiani morti e 145 feriti; 31 vittime civili) mentre gli Stukas bombardano Fara Sabina, Montelibretti e Monterotondo (caduti civili 57 uomini, 27 donne, 17 bambini nel 1943-44).

Con l’8 settembre si costituiscono i primi nuclei di aderenti alla Resistenza: dalla bassa Sabina all’altopiano reatino (Amatrice, Accumoli, Collalto, Configni, Cittareale, Leonessa, Marcetelli, Magliano, Posta, Poggio Mirteto, Pescorocchiano, Stimigliano, Torri, Tarano, Vacone). Nella strategia dei tedeschi l’invasione, l’occupazione del territorio risponde all’Operazione Alarico mentre il disarmo dei militari è l’Operazione Achse. Dividono la provincia di Rieti in quattro zone: Bassa Sabina, Alta Sabina, Rieti, Cicolano; per il controllo della Salaria per Roma, Terni, Ascoli Piceno. A sua volta stabiliscono la "zona rossa" ovvero quella ritenuta pericolosa: Forano, Poggio Mirteto, Magliano, Selci, Collevecchio, Fara, Montopoli.

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«Lastra commemorativa dei Caduti civili nella Seconda guerra mondiale – Magliano Sabina»

La città di Rieti, occupata il 14 settembre, vide unificarsi in una unica figura la carica di prefetto, presidente della Provincia, Federale. La Caserma Verdirosi sede degli AUC in quel momento si trovava in forza minima mentre l’aeroporto aveva un presidio per cui il comando tedesco si stabilì all’albergo Quattro Stagioni nella piazza principale. Il 4 ottobre un gruppo di cittadini e militari reatini furono deportati da Rieti al campo di concentramento di Wietgendorf è come un segno premonitore di vendetta per quanto da lì il 13 ottobre il governo italiano dichiara guerra alla Germania. Rieti subirà bombardamenti alleati e la minaccia di mine tedesche, il martirio dei fratelli Sebastiani, belle figure di militari (Nello Bellagamba MAVM, Oreste Di Fazio MAVM, Cesare Faraglia cc Giusto di Israele nel ricostituito esercito italiano, il partigiano Angelo Pitoni) e di religiosi (tra cui il vescovo Benigno Migliorini).

Le zone di operazioni del reatino (Cicolano, Leonessano, Valle del Turano, Bassa Sabina, Poggio Bustone-Rivodutri) ritenute pericolose dai tedeschi per la presenza dei partigiani da loro chiamati ‘ribelli’ che il maresciallo Harold Alexander 1891-1969 chiamerà ‘patrioti’ disegnano questo scenario.

La Sabina è un territorio di transito per la presenza della ferrovia (Roma-Orte-Firenze) del collegamento Tirreno-Adriatico, dell’aeroporto dell’Urbe, della via Salaria (continuamente colpita dagli Alleati e a sua volta vi sono portati dai tedeschi gli uomini presi in rastrellamento per la riparazione), del ponte Salario dove in via Poggio Moiano le suore francescane della Misericordia nascondono gli ebrei. Intorno a Roma ci sono tre Divisioni corazzate forte di 24.000 uomini e due Divisioni Parà. Ed è la retrovia della linea Gustav (Formia-Cassino-Pescara). È tra due fuochi: Linea Gustav e Linea Gotica (Pisa-Rimini) così disegnata da maresciallo Albert Kesserling (1885-1960) che ha il suo comando al Monte Soratte.

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«Linea Gotica e Linea Gustav»

La Sabina romana è la prima parte del territorio che viene occupata (Monterotondo, Mentana bombardamento alleato del 5 giugno 1944 con 72 vittime, Nerola, distruzione della fs Marcellina-Palombara) a cui segue la Sabina reatina in modo sistematico (Rieti è liberata il 13 giugno e il 16 giugno arrivano gli inglesi dell’VIII armata del generale Alexander). I partigiani di Monterotondo aderiscono al CLN e tra di loro c’è Edmondo Riva MOVM e Attilio Pelosi MAVM. Nel 2005 alla provincia di Rieti è stata conferita la Medaglia d’Argento al Merito Civile per "…il fiero contegno con il quale resistette alla furia delle truppe tedesche".

Le bande che operano sono la: Barco, Bevla, D’Ercole, Ercoli-Stalin, Gap gruppi azione partigiana, Gioda (Btg. Giulio Porzio), Guan, Gunnella, Gramsci (con 200 elementi), Lupo, Micheli.

Il gruppo di bande della Bassa Sabina stabilito a Vacone dal 15.2.1944 entrò a far parte del comando esterno raggruppamento "Monte Soratte". I partigiani hanno la missione di reperire armi e munizioni, viveri e vestiario, informazioni e rifugi oltre effettuare azioni di sabotaggio e guerriglia, ostruzioni stradali, accogliere tra le loro fila militari italiani sbandati e studenti. Tra queste azioni c’è anche la resistenza passiva dei civili anche essa necessaria al contrasto delle azioni tedesche che effettuano: rastrellamenti, distruzioni, confische, coprifuoco, incendi, minacce, ostaggi, perquisizioni, pattugliamenti, razzie, rappresaglie, saccheggi, sequestri in un clima teso per alimentare il terrore e la paura. Nell’ambito del conflitto 1943-44 la Sabina ha subito: bombardamenti, eccidi, deportazioni, stragi, mitragliamenti, cannoneggiamenti, esecuzioni, scontri aerei, tra la Raf e la Luftwaffe, ha ospitato sfollati ed è testimone di scontri tra partigiani e Werhmacht.

Così scrive Pietro Pileri nella sua Sabina anno zero

Sulle colline, sulle montagne attorno a Rieti, sul Tancia, sulla Fonte Cerro, sugli altipiani del Leonessano e dei Monti della Laga sopra ad Amatrice e nel Cicolano si radunavano i primi nuclei di giovani decisi a non collaborare, a non presentarsi alla coscrizione obbligatoria; gruppi di militari sotto l’incitamento di radio Londra (captata clandestinamente) cominciarono a disertare; molti cittadini presero ad ospitare, ad aiutare prigionieri alleati anglo-americani (inglesi, americani, sudafricani, polacchi, iugoslavi) fuggiti dai campi di concentramento.

È il caso di Scandriglia (incursione aerea alleata del 14.4.1944 con 29 vittime civili) a cui il presidente Sergio Mattarella ha conferito la Medaglia d’Oro al Merito Civile, a far data dal 19.10.2017, con la motivazione: 

Durante l’occupazione tedesca la popolazione, dando testimonianza dei più elevati sentimenti di solidarietà e fratellanza umana, si adoperò per aiutare profughi e prigionieri di guerra evasi da un vicino campo di concentramento, offrendo loro riparo e sostentamento per lunghi periodi e favorendo, nonostante, i rischi, lo scambio di informazioni con patrioti e partigiani. Il paese sopportò inoltre lutti e ingenti distruzioni per un violento bombardamento, ad opera dell’esercito alleato che tentava di distruggere la colonna di auto per il rifornimento tedesco del fronte di Monte Cassino. Ammirevole esempio di straordinaria abnegazione, fondata sui più alti valori di libertà e di amore per il prossimo: 1943-44 Scandriglia-Rieti.

A queste vittime civili di guerra si aggiungono i 20 caduti militari nella II guerra mondiale 1940-45 sui fronti slavo, russo, greco, dell’Africa settentrionale, i deportai in Germania che sono stati impegnati tra le fila dell’esercito (fanteria, artiglieria, granatieri, parà) avieri e costieri.

Leggiamo come in un diario gli eventi del 1943- 44 a partire dalla data del 8 settembre:

14 settembre 1943 - Poggio Mirteto attentato dei partigiani a vagoni ferroviari della Werhmacht

26 settembre 1943 - Nespolo i partigiani uccidono due tedeschi, un gruppo di giovani è deportato in Germania

1 novembre 1943 - Antrodoco subisce un’incursione aerea alleata

19 novembre 1943 - bombardata Rieti

12 febbraio 1944/13 giugno 1945 - Cittaducale azioni di sabotaggio e scontro a fuoco con i tedeschi per la difesa della Centrale idroelettrica dalle mine germaniche

10 marzo 1944 - Poggio Bustone ( MAVM) rappresaglia tedesca con 13 morti e 3 feriti

16 marzo 1944 - Leonessa (MAVC) proclamato il Governo Autonomo Partigiano

24 marzo 1944 - Roma Fosse Ardeatine tra i martiri i sabini Costantino Imperiali di Palombara,                            Calderini G. e Finamonti L. di Nespolo

27 marzo 1944/5 maggio 1945 Antrodoco scontri con i tedeschi: nove morti e 7 bambini per ordigno inesploso

31 marzo-1 aprile 1944 - Labro reclusione per alcuni uomini

31 marzo-2 aprile 1944 - Morro Reatino cinque morti per scontri con i tedeschi

1 aprile 1944 - Labro subisce cannoneggiamenti

2 aprile 1944 - Posta e Borbona: rastrellamenti ed esecuzioni sommarie

5-7 aprile 1944 - battaglia di Monte Tancia scontro tra partigiani e nazifascisti

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«7 Aprile 1944, la battaglia del Tancia»

6 aprile 1944 - Rivodutri undici morti per scontri

6-7 aprile 1944 - Leonessa: operazione unternehien oberst schanze massacro di 51 civili

7 aprile 1944 - Roccantica rastrellamenti ed uccisione di due partigiani

7 aprile 1944 - Monte San Giovanni (MAVC) eccidio di 18 persone

8-19 aprile 1944 - Fosse reatine uccisione di 15 civili e partigiani

13 aprile 1944 - Montebuono dopo un rastrellamento sono uccisi 8 militari alleati

14 aprile 1944 - Scandriglia incursione area alleata: 29 vittime civili

21-29 aprile 1944 - Monteleone rappresaglia: dieci italiani per un tedesco ucciso

3 giugno 1944 - Mentana bombardamento alleato: 72 vittime civili

5 giugno 1944 - Marcetelli un nucleo partigiano cattura una pattuglia di 9 tedeschi

6 giugno 1944 - Longone rappresaglia tedesca con 13 vittime civili

6 giugno 1944 - Rieti bombardamento alleato con 40 vittime civili (monumento di B.Morsani)

7 – 12 giugno 1944 - Rieti i tedeschi minacciano di minare per tagliare la via dell’Umbria agli Alleati (saltano i ponti sui fiumi Turano e Velino sulla Salaria) (saltano le Porte Cintia e D’Arce, danneggiamenti alle Porte Romana e Conca)

8 giugno 1944 - Petrella Salto (Capradosso strada Cicolana) la Raf attacca una colonna tedesca. 19 morti-50 feriti

9-11 giugno 1944 - Pozzaglia sabotaggio al ponte di Vallebona (Pozzaglia-Orvinio-Poggio Moiano)

9 giugno 1944 - VIII armata inglese di Alexander transita per Acquaviva di Nerola

10 giugno 1944 - VIII armata tra la Valle del turano e del Salto

11 giugno 1944 - Contigliano scontro con 5 uomini ed una donna arsi vivi nei pagliai

12 giugno 1944 - Collegiove partigiani catturano 19 tedeschi e li consegnano agli Inglesi

13 giugno 1944 - Rieti liberata

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«Liberazione di Rieti - giugno 1944»



Letture consigliate:

Cipolloni A., La guerra in Sabina dall'8 settembre 1943 al 12 giugno 1944: ricostruzione storica degli avvenimenti accaduti in ogni comune della provincia di Rieti, Rieti, 2011

Covino R. & Lorenzetti R. (a cura di), Rieti 1943-1944. Guerra, Resistenza, Liberazione. Atti del convegno dell’Archivio di Stato di Rieti, Il Formichiere, Foligno, 2018

Massimiani U., Il bombardamento di Scandriglia, Pace e Solidarietà (rivista n.1/2013, pag. 18), 2013

Massimiani U. & Oliverio A., Il bombardamento di Mentana, Istituto di Studi Sabini, 2019

Pileri P., Sabina anno zero. , Ca.Ri.Ri, Rieti, 1985

Porfido A. ofm, Quei lontani giorni del 1943-44 in terra Sabina, Vitorchiano, 2003


Per approfondimenti:

Storia e microstorie in Bassa Sabina,  un grande progetto che mira allo studio e alla valorizzazione della storia della Sabina dalla Prima alla Seconda Guerra Mondiale

Museo diffuso della resistenza in Sabina, tappe di un percorso museale all’aperto come invito a mettersi in cammino sui sentieri calpestati dai partigiani durante la Resistenza

OSTEREI. Monte Tancia 1944, video documentario sulla Resistenza in Sabina. La lotta partigiana tra Rieti e Roma. La battaglia del Monte Tancia del 7 aprile 1944 e la storia delle Fosse Reatine

In copertina:  Lapide sul Monte Tancia in memoria dell'eccidio