NEL 150° ANNIVERSARIO DI GIUSEPPE MAZZINI, IL PATRIOTA
Giuseppe Mazzini (Genova 22 giugno 1805 - Pisa 10 marzo 1872) «è il tramite tra Risorgimento e Repubblica» con questo passaggio del discorso del Presidente Sergio Mattarella si coglie in pieno il valore e il significato del 150° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini.
Laureato in giurisprudenza ed iscritto alla Carboneria inizia il suo cammino di patriota. Una sua frase è «La Patria deve essere il nostro tempio» e il suo motto è "Pensiero ed Azione".
Dopo essere stato imprigionato nel 1830, l’anno dopo è in esilio in Francia dove fonda la "Giovane Italia" un’associazione per costituire l’Italia in Nazione, Una, Indipendente, Libera, Repubblica.
Nel 1834 è in Svizzera e nel 1837 in Inghilterra dove ricostituisce la Giovane Italia e fonda la Giovane Europa quale patto ideale e di fratellanza fra patrioti di ogni nazione.
Nel 1848 a Parigi fonda l’Associazione Nazionale Italiana e l’anno dopo è nel triunvirato della Repubblica Romana.
Avvicinatosi ai temi economico-sociali della questione operaia, contribuì a fondare l’Unione degli Operai Italiani prima associazione operaia in Italia.
Giuseppe Mazzini ha il primato di aver indicato agli italiani la meta dell’Unità tramite il programma della Giovane Italia "unità, libertà, repubblica" che ha ispirato i giovani del suo tempo ed ha forgiato gli animi dei patrioti allo spirito di sacrificio necessario per affrontare la lotta per l’indipendenza della patria ed ha infuso in loro una fede fermissima nel raggiungimento di questa meta. Per questo Mazzini è un Padre della Patria ed una figura di spicco del Risorgimento. Ha scritto discorsi, articoli, saggi letterari, un epistolario e il trattato "I doveri dell’uomo".
L’Associazione Mazziniana Italiana oggi fa memoria di lui, del suo pensiero e ne sviluppa le sue intuizioni.
Il Carducci gli ha dedicato una poesia. A lui sono intitolate strade, scuole, monumenti, associazioni.
Poste Italiane ha emesso un francobollo celebrativo mentre si tengono varie iniziative commemorative.
Laureato in giurisprudenza ed iscritto alla Carboneria inizia il suo cammino di patriota. Una sua frase è «La Patria deve essere il nostro tempio» e il suo motto è "Pensiero ed Azione".
Dopo essere stato imprigionato nel 1830, l’anno dopo è in esilio in Francia dove fonda la "Giovane Italia" un’associazione per costituire l’Italia in Nazione, Una, Indipendente, Libera, Repubblica.
Nel 1834 è in Svizzera e nel 1837 in Inghilterra dove ricostituisce la Giovane Italia e fonda la Giovane Europa quale patto ideale e di fratellanza fra patrioti di ogni nazione.
Nel 1848 a Parigi fonda l’Associazione Nazionale Italiana e l’anno dopo è nel triunvirato della Repubblica Romana.
Avvicinatosi ai temi economico-sociali della questione operaia, contribuì a fondare l’Unione degli Operai Italiani prima associazione operaia in Italia.
Giuseppe Mazzini ha il primato di aver indicato agli italiani la meta dell’Unità tramite il programma della Giovane Italia "unità, libertà, repubblica" che ha ispirato i giovani del suo tempo ed ha forgiato gli animi dei patrioti allo spirito di sacrificio necessario per affrontare la lotta per l’indipendenza della patria ed ha infuso in loro una fede fermissima nel raggiungimento di questa meta. Per questo Mazzini è un Padre della Patria ed una figura di spicco del Risorgimento. Ha scritto discorsi, articoli, saggi letterari, un epistolario e il trattato "I doveri dell’uomo".
L’Associazione Mazziniana Italiana oggi fa memoria di lui, del suo pensiero e ne sviluppa le sue intuizioni.
Il Carducci gli ha dedicato una poesia. A lui sono intitolate strade, scuole, monumenti, associazioni.
Poste Italiane ha emesso un francobollo celebrativo mentre si tengono varie iniziative commemorative.
Segnaliamo due testi per approfondire:
Benvenuto B. – Colombo A., Dal Risorgimento all’Europa, Editore Mursia
Piccardo L., Dalla Patria all’Umanità. L’Europa di Giuseppe Mazzini, Editore Il Mulino