LE VITTIME CIVILI DI GUERRA

A Roma il 26 marzo 1943 fu fondata l’Associazione Nazionale Famiglie Caduti Mutilati ed Invalidi Civili per i Bombardamenti Nemici che nel 1947 fu denominata Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra.
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Le perdite italiane nella II guerra mondiale è di 444.523 morti di cui 284.566 civili. La presenza di questa associazione è una realtà significativa nello scenario istituzionale ma anche socio-culturale. L’Associazione ha rappresentato ed assistito, in ambito sociale, quanti sono stati vittime civili di guerra il cui numero stimato oscilla tra le 400.000-600.000 persone.

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(Vittime civili di guerra nel mondo)

Dal 1965 sono tenute le Giornate nazionali delle vittime civili di guerra, dal 1972 è curato il periodico “Solidarietà“, che nel 2011 assume il nuovo titolo “Pace e Solidarietà“, per rilevare la nuova mission ed adeguare il nuovo impegno, come richiesto dallo scenario europeo ed internazionale.

L’Associazione è un pilastro nell'educazione alla pace, nella cultura di pace e nello sviluppare iniziative nel diritto umanitario coinvolgendo le nuove generazioni. In questo senso si leggono i protocolli con l’Anci, il Miur e il Ministero della Difesa.

Le pubblicazioni dell’ANVCG rappresentano un patrimonio storico in quanto ci fanno conoscere il ruolo che hanno avuto i civili nel partecipare alla Resistenza e alla costruzione della Repubblica Italiana, oltre a contenere testimonianze, memorie e censimento dei monumenti dedicati alle vittime civili di guerra.



Letture consigliate:

AA.VV., Italia Martire. Sacrificio di un Popolo 1940-1945, ANVCG, Roma, 1965 (I edizione)

AA.VV., I civili nella resistenza, ANVCG, Roma,1995

Bedeschi Giulio (a cura di), Fronte italiano: c’ero anch’io, Mursia, Milano, 1985

Semenza Elena (a cura di), Noi figli di don Gnocchi, ANVCG, Roma,1990