LA REGOLA DI SAN FRANCESCO

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«Sogno di Innocenzo III e l'approvazione della Regola - Benozzo Gozzoli - 1452»

La prima o primitiva regola era detta ‘non bollata’ perché era approvata oralmente da papa Innocenzo III nel 1209 (disegno di Benozzo Gozzoli, 1420-97, affresco della chiesa di San Francesco a Montefalco – PG), contava pochi brani desunti dalla Sacra Scrittura e prevedeva: povertà, missione, lavoro, elemosina come sostentamento. 

Dalle fonti bibliografiche e dagli scritti di San Francesco si può ricostruire quanto è andato perduto. 

La regola bollata, invece, recava il sigillo plumbeo detto ‘bulla’ posto in una capsula di metallo. Il termine è passato per estensione, ad indicare il documento stesso. 

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«La bolla “Solet Annuere” con cui papa Onorio III approvò e promulgò la “Regola dell’Ordine dei Frati Minori”»

La bolla di Onorio III del 29 novembre 1223 "Solet Annuere" è conservata nel Sacro Convento di Assisi (disegno di Maestro Umbro: San Francesco detta la regola a Frate Leone in Fonte Colombo – RI). Questa regola si iniziò a scrivere nel 1221 ed aveva 23 capitoli, quando fu approvata da Onorio III aveva 12 capitoli, questi i titoli:

1 INCOMINCIA LA VITA DEI FRATELLI MINORI La regola e la vita dei fratelli minori è questa: osservare il santo vangelo del Signore Nostro Gesù Cristo, vivendo in obbedienza, senza proprio e in castità….

2 DI QUELLI CHE VOGLIONO ABBRACCIARE QUESTA VITA E COME DEBBANO ESSERE RICEVUTI

3 DELL’UFFICIO DIVINO E DEL DIGIUNO E COME I FRTAELLI DEBBANO ANDARE PER IL MONDO

4 CHE I FRATELLI NON RICEVANO PECUNIA

5 DEL MODO DI LAVORARE

6 CHE I FRATELLI NON SI APPROPRINO DI NIENTE, DEL DOMANDARE LA ELEMOSINA E DEI FRATELLI INFERMI

7 DELLA PENITENZA DA IMPORRE AI FRATELLI CHE PECCANO

8 DELL’ELEZIONE DEL MINISTRO DI QUESTA FRATERNITA’ E DEL CAPITOLO DI PENTECOSTE

9 DEI PREDICATORI

10 DELL’AMMONIZIONE E CORREZIONE DEI FRATELLI

11 CHE I FRATELLI NON ENTRINO NEI MONASTERI DELLE MONACHE

12 DI COLORO CHE VANNO TRA I SARACENI E GLI ALTRI INFEDELI

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«Innocenzo III conferma la Regola francescana. Giotto (1290-1295). Basilica superiore di Assisi»

La regola francescana ebbe un ruolo di importanza storica perché sanzionò la scelta evangelica-apostolica di San Francesco e divenne strumento di unità in una fraternità che non aveva ancora (in quel momento) una residenza stabile ma alquanto sommaria. Per frati minori, si intendeva nello spirito del tempo (i minori erano gli ultimi, i poveri) e della povertà di ogni tempo, essere sempre ‘minori’. La regola è un documento ecclesiastico ed un istituto per il raggiungimento di perfezione spirituale. Tutte le famiglie francescane hanno in essa quell’ideale di fedeltà allo spirito del fondatore. Vissuta da san Francesco è da 800 anni diventata il progetto di un infinito numero di persone. La rivista San Francesco di Assisi l'ha definita la regola francescana della felicità (Disegno di Giotto, 1296 Basilica di Assisi conferma della regola).

Colantonio S Francesco consegna la Regola ai SS Antonio da Padova e Chiara 1445-46 Museo Nazionale di Capodimonte Napolijpg

«Colantonio, S. Francesco consegna la Regola agli ordini francescani, 1445-46, Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli»




Letture consigliate:

San Francesco d’Assisi, La regola, 1223

Racca G., La regola dei frati minori, Porziuncola, Assisi, 2010

Carta F., Interpretare Francesco. I frati, i papi e i commenti alla Regola (secc. XIII-XVI), Viella, Roma, 2022

AA.VV., Onorio III, i frati minori e la regola del 1223. (atti del Convegno Internazionale di Studi Roma, 12-13 maggio 2022), Istituto storico italiano per il Medio Evo, Roma, 2023

AA.VV., 1223: l’ispirazione di Francesco tra Greccio e Rieti,  XX Convegno di Greccio, 5-6 MAGGIO 2023