LA PREGHIERA DEL PARTIGIANO

Il 25 aprile Festa della Liberazione è anche conosciuta come anniversario della Resistenza che contribuì alla liberazione del Paese. La Resistenza assunse consistenza grazie alla vasta partecipazione di operai, contadini, giovani renitenti alla leva della RSI, uomini e donne che portarono nell’esercito partigiano circa 300.000 persone. Le bande partigiane diedero vita alla resistenza armata contro l’occupazione nazista e contro il collaborazionismo fascista ed è per questo che fu nel contempo una guerra di liberazione contro lo straniero e una guerra civile.

L’azione della Resistenza fu coordinata dai Comitati di Liberazione Nazionali il primo dei quali sorse a Roma il 9 settembre 1943mentre il re e Pietro Badoglio (capo del governo9 fuggivano. Nei CLN erano rappresentati partiti sorti e ricostituitisi durante il 1943. Le formazioni partigiane si distinguevano a loro volta per orientamento politico: vi erano le brigate Garibaldi (comuniste), le Matteotti (socialiste) e Giustizia e Libertà (partito d’Azione). Nel giugno 1944 si costituì anche il CLN Alta Italia. Grazie all’attività di questi gruppi a cui si affiancò la partecipazione diretta della popolazione civile, molte zone furono liberate dai partigiani prima dell’arrivo degli Alleati. Nel 1944 fu fondata l’ANPI.

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La Resistenza fu anche definita come il moto di rinascita del popolo italiano, un insieme di movimenti politici e militari, un "secondo risorgimento" ed Enrico Mattei (1906-62 fondatore dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani nel 1947) scriveva nel 1955

La Resistenza fu nella sua sostanza, affermazione dei diritti fondamentali della libertà e della giustizia: essa va, quindi, gelosamente custodita e difesa. Era il martirio dei migliori di noi, fu il pegno per il riscatto del nostro Paese

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«Teresio Olivelli (1916-1945)»

Un testimone è Teresio Olivelli nato a Bellagio (Como) il 7 gennaio 1916 trasferitosi a Mortara (Pavia) terra di origine dei genitori. Da studente partecipa all’attività dei movimenti cattolici dove opera in ambito sociale. Si laurea nel 1938 in Giurisprudenza all’Università di Torino dove è assistente della cattedra in diritto amministrativo e dove cerca di porsi in posizione critica culturale al fascismo. Partecipa come ufficiale alpino ed è inviato in Russia da cui torna nel 1943. La sua opera continua sempre nella difesa dei deboli, arrestato nell’aprile 1944 quale militante partigiano tra le Fiamme Verdi, inizia una peregrinazione in ben quattro lager (Fossoli, Bolzano-Gries, Flossemburg, Hersbruck) dove muore il 17 gennaio 1945 dopo l’ennesimo pestaggio per aver fatto scudo con il proprio corpo a un giovane prigioniero ucraino.

È stato proclamato beato dalla Chiesa nel 2018. Teresio Olivelli ha scritto la 

Preghiera del partigiano

Signore, che fra gli uomini drizzasti la tua croce, segno di contraddizione, che predicasti e soffristi la rivolta dello spirito contro le perfidie e gli interessi dei dominanti, la sordità inerte della massa, a noi oppressi da un giogo doloroso e crudele che in noi e prima di noi ha calpestato Te, fonte di libere vie, dà la forza della ribellione.

Dio, che sei verità e libertà, facci liberi e intensi, alita nel nostro proposito, tendi la nostra volontà, moltiplica le nostre forze, vestici della tua armatura. Noi ti preghiamo, Signore. Tu che fosti respinto, vituperato, tradito, perseguitato, crocifisso, nell’ora delle tenebre ci sostenti la tua vittoria: sii nella indigenza viatico, nel pericolo sostegno, conforto nell’amarezza. Quanto più s’addensa e incupisce l’avversario facci limpidi e diritti. Nella tortura serra le nostre labbra. Spezzaci, non lasciarci piegare. Se cadremo fa che il nostro sangue si unisca al Tuo innocente e a quello dei nostri Morti a crescere al mondo giustizia e carità.

Tu che dicesti "Io sono la resurrezione e la Vita" rendi nel dolore all’Italia una vita generosa e severa. Liberaci dalla tentazione degli affetti: veglia Tu sulle nostre famiglie. Sui monti ventosi e nelle catacombe della città, dal fondo delle prigioni, noi Ti preghiamo: sia in noi la pace che Tu solo sai dare.

Dio della pace e degli eserciti, Signore che porti la spada e la gioia, ascolta la preghiera di noi ribelli per amore




Letture consigliate:

Saitta A., Dal fascismo alla resistenza, La Nuova Italia, Firenze, 1961

Saraceno P., Ricostruzione e pianificazione 1943-48, Laterza, Bari, 1969

Mack Smith D., Storia d’Italia dal 1861 al 1969, Laterza, Bari, 1969


Approfondimenti:

www.anpi.it  

www.museodellaresistenza.it 

https://www.causesanti.va/it/santi-e-beati/teresio-olivelli.html