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IL GIUBILEO ORDINARIO

2025-01-30 16:08

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Giubileo 2025: tempo e racconto, giubileo, pellegrini, pellegrinaggio, perdono, Speranza, Penitenza, Bolla pontificia, Bolla papale, Indulgenza plenaria, Indulgenza giubilare,

IL GIUBILEO ORDINARIO

Il giubileo ordinario indica che l’evento giubilare segue l’intervallo di tempo stabilito, non esce quindi dall’ordine prescritto che, dal 1470, prevede una cadenza venticinquennale.


Al primo giubileo del 1300, i successivi dovevano seguire a cadenza secolare, ma ben presto ci si rese conto che l’intervallo era troppo ampio. Nel dibattito che fece seguito, si pensava a cinquanta (cadenza che lo avvicina a quello giudaico) o trentatré anni (età terrena di Gesù Cristo) per poi fissarlo, come ricordato, a venticinque anni (termine convenzionale quale passaggio generazionale).


Il termine GIUBILEO risale all’antica tradizione del popolo d’Israele. Secondo il Levitico ogni cinquanta anni, cioè l’anno successivo e “sette settimane di anni”, era una sorte di grande anno sabbatico: le terre dovevano riposarsi per cui rimanevano incolte, i campi e le case alienate tornavano al primitivo proprietario, gli schiavi erano affrancati e i debitori insolventi venivano liberati (jobal).


Il GIUBILEO veniva annunciato (jobil) dal suono della tromba, fatto con il corno dell’ariete (jobel) o del capro, per cui venne chiamato “l’anno del Jobel”. San Girolamo (347-420) nella traduzione coniugò il termine “JUBILEUM” (GIUBILEO).




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«Jobel -  strumento musicale»




L’istituzione dell’anno giubilare era ispirata a principi di giustizia sociale e richiamava le origini di Israele, quando la terra promessa era stata divisa in dodici tribù: la terra apparteneva a Dio, non poteva essere ceduta totalmente; l’iniziale distribuzione del Paese non poteva essere abolita dall’accumularsi in poche mani delle proprietà terriere, gli ebrei liberati da Dio dalla schiavitù d’Egitto non potevano essere schiavi di padroni terreni.


Il GIUBILEO è l’anno della remissione dei peccati e delle pene per i peccati, della conversione e della penitenza sacramentale.


Il GIUBILEO è un modo per risvegliare la nostra coscienza, spesso assopita davanti al dramma della povertà, e per entrare sempre più nel cuore del Vangelo. È l’anno di grazia, inaugurato da Gesù nella Sinagoga di Nazareth e quindi un dono per mezzo dell’Indulgenza.


Il GIUBILEO ha segni e simboli: la Bolla Pontificia, l’Indulgenza, la Porta Santa, il Pellegrinaggio.


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«Bolla pontificia di Benedetto XIV»



La Bolla è un documento in pergamena, redatto sempre in lingua latina, contraddistinto da una particolare formula diplomatica (con la dicitura iniziale: “…Episcopus, Servus servorum Dei”) recante un sigillo di piombo appeso, con inciso il nome del pontefice regnante (la matrice del piombo viene poi spezzata alla morte di ciascun papa). Indicante in origine il sigillo plumbeo (bulla) posto in una capsula di metallo, il termine è passato, per estensione, ad indicare il documento stesso. L’uso del sigillo di piombo è di origine bizantina ed è documentato per i papi a partire dal VI secolo. Dal secolo XIV per la redazione di Bolle cominciò ad essere impiegato un tipo di scrittura graficamente elaborata, detta scrittura bollatica, che divenne nel corso dei secoli incomprensibile tanto da essere vietata nel 1878 da Leone XIII che ordinò l’uso del comune carattere moderno. Oggi la Bolla è anche diffusa tramite le nuove tecnologie.




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«Infografica - Come ottenere l'indulgenza»




L’ Indulgenza è l’espressione dell’amore misericordioso di Dio nei confronti dell’uomo peccatore. L’indulgenza è la remissione della pena temporale per i peccati già perdonati da Dio attraverso la Confessione. Ogni nostro peccato genera una colpa che è rimessa dall’assoluzione sacramentale nella confessione, attraverso cui il peccatore è rimesso allo stato di grazia e alla comunione con Dio; comporta una pena che permane oltre l’assoluzione. L’uomo peccatore, pur riconciliato con Dio, è ancora segnato da quei “residui” del peccato che non lo rendono totalmente aperto alla grazia. L’indulgenza plenaria (com’è quella giubilare), è una grazia straordinaria che guarisce completamente l’uomo, facendone una nuova creatura. L’Indulgenza giubilare può essere ottenuta anche per i defunti. La Penitenzieria Apostolica diffonde le Norme sulla concessione dell’Indulgenza durante il Giubileo ordinario indetto dal Pontefice. In essa si fa riferimento ai sacri pellegrinaggi, alle visite ai luoghi sacri, alle opere di misericordia e di penitenza. La prima indulgenza plenaria fu applicata da Cristo stesso sulla croce al buon ladrone: “In verità ti dico: oggi stesso sarai con me in Paradiso (Luca 23,43)”.


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«La Porta Santa della basilica di San Pietro»

La Porta Santa: Gesù ha detto “Io sono la porta” (Giovanni 10,7) per indicare che nessuno può avere accesso al Padre se non per mezzo suo. Gesù è l’unica via di accesso alla salvezza. Di conseguenza il passaggio attraverso la Porta Santa evoca il passaggio che ogni cristiano è chiamato a compiere dal peccato alla grazia attraverso Cristo, che chiama tutti a partecipare ai frutti della redenzione del Signore e della sua misericordia. La Porta Santa è il segno dell’apertura e chiusura del Giubileo.



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«Pellegrini in Piazza San Pietro»

Il Pellegrinaggio è un percorso di pentimento e di preparazione al rinnovamento interiore che il fedele compie sui passi di Gesù. È anche un itinerario “materiale” per ottenere l’Indulgenza giubilare, bisogna andare pellegrini nei luoghi stabiliti dalle Norme della Penitenzieria Apostolica. Il Pellegrinaggio, come scrive Papa Francesco, è un segno peculiare del Giubileo perché icona del cammino che ogni persona compie nella sua esistenza. La vita è pellegrinaggio. Giovanni Paolo II scrive nella Tertio MiIlennio Adveniente del 10 novembre 1994 “Tutta la vita cristiana è come un grande pellegrinaggio verso la casa del Padre”. Il pellegrinaggio affonda le sue radici nel racconto biblico e nel corso del tempo ha assunto forme diverse. Penitenziale, devozionale, educativo, formativo, culturale ma anche ricerca, incontro, dialogo, relazione, esperienza, cammino. Il valore del pellegrinaggio è quello di scoprire vie antiche e nuove, di pregare, di ascoltare la parola di Dio, di contemplare il Creato; di vivere un cammino in cui si intreccia il silenzio e l’essenzialità, la responsabilità e la sostenibilità; di scoprire i segni della speranza, fare appelli alla speranza, di essere adoratori dell’eucarestia, di compiere opere di misericordia. Il pellegrino dei tempi antichi aveva un abito: il cappello (petaso), il bastone (bordone), il mantello (sanrocchino), la bisaccia ed un distintivo (palma, olivo, chiavi, conchiglia, medaglia, diploma, croce). Il pellegrino di oggi può distinguersi per la “carta del pellegrino” in cui si evidenzia il logo del Giubileo ma anche per un suo foulard, un cappellino, uno zainetto, un distintivo e lo stendardo se è in gruppo.




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«Logo del Giubileo 2025»


Il simbolo del Giubileo moderno è il logo con il suo motto, adottato a partire dall’anno 2000. Nel Giubileo del 2025 oltre al logo vi è anche la mascotte chiamata “Luce”. Una giovane pellegrina con il look del cammino: il k-way giallo per ripararsi dalle intemperie, gli stivali sporchi di terra per la strada percorsa, la croce missionaria al collo e soprattutto gli occhi luminosi, simbolo della speranza del cuore. La mascotte intende parlare alle giovani generazioni del tema della speranza, quanto mai centrale nel messaggio evangelico, è disegnata in stile manga.


Il Giubileo è cultura, ha prodotto letteratura ed arte. 


Ha coinvolto associazioni ed istituzioni, chiamate a partecipare e collaborare in molte attività sia di volontariato e sociali (assistenza, ospitalità, accoglienza). 


Ha generato opere infrastrutturali, di misericordia materiale e spirituale. 


È comunicazione di pace. 


È un cammino nella storia.






Letture consigliate


ANGELUCCI V. (a cura di), Pellegrini di speranza, San Paolo, 2024


Catechismo della Chiesa Cattolica


CHENAUX P.- BAUQUET N., Rileggere il Concilio Vaticano II, Lateran University press, 2012


Enchridion Indulgentiarum


Papa FRANCESCO, La speranza, Shalom, 2008


Papa FRANCESCO, Spes non confundit, 9 maggio 2024


FISICHELLA R., Il giubileo della speranza, San Paolo, 2024


FISICHELLA R., Le bolle degli anni santi, Piemme, 1999


FISICHELLA R., I segni del giubileo, San Paolo, 2015


FISICHELLA R., Gli anni santi nella storia della Chiesa, Lev, 2015


RUFINO DI AQUILEIA, Spiegazione del credo, Paoline, 2022