FIGURE DI PELLEGRINI

La parola “pellegrino”, dal latino “peregrinus” ovvero “per ager” e quindi “attraverso il campo”,

indica il viaggio di una o più persone per un motivo spirituale; questa era la sua identità ed immagine che si comunicava con un abito (mantello, bisaccia, cappello, bastone, ecc.) con segni e simboli, tra questi la palma-ulivo per Gerusalemme, le chiavi per Roma, la conchiglia per Santiago de Compostela, medaglie, lampade (simbolo di vita, prosperità e salvezza), ecc. 

Il motivo spirituale era: espiare una colpa, cercare la salvezza dell’anima, rafforzare la fede, andando a visitare i luoghi dove erano le reliquie dei santi e dei martiri. 

Da pellegrino a pellegrinaggio per indicare l’atto e il cammino. 

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«Due pellegrini. figure maschili - Palazzo degli Uffizi, Firenze -  Maccioni Enrico»

Nel corso dei secoli questo processo dinamico si evolve, assumendo anche un motivo educativo, formativo e culturale. 

La fede e la cultura si intrecciano, tanto che pellegrinaggio e turismo religioso tendono a fondersi, a fare esperienza. 

Il termine “turismo” è recente e risale all’espressione del 1670 quando successivamente si coniugò l’espressione “Gran Tour”, quale moda degli intellettuali e dei nobili per ripercorre i luoghi della classicità. 

Abbiamo selezionato simbolicamente questi profili di pellegrini per scoprire punti di luce e di speranza.


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SAN MARIO

GENNAIO (19)                              

Mario, la moglie Marta ed i figli Abaco ed Audiface vennero pellegrini a Roma, provenendo dalla Persia. 

Erano a Roma per pregare sulle tombe dei martiri e si trovarono nel mezzo della persecuzione di Diocleziano. 

Si trovarono sulla via Salaria per aiutare un prete romano a seppellire i corpi di 260 martiri ma la loro opera non passò inosservata e quindi vennero arrestati. 

Gli venne chiesto di onorare i dei pagani e di rinnegare la fede cristiana. 

La loro testimonianza di fede seguì quella dell’esempio dei martiri e quindi furono decapitati.

Mario e i suoi familiari e compagni furono sepolti da una matrona nel suo possedimento agricolo detto “Buxus” oggi Boccea. 

Il disegno dell’abside nella chiesa romana a loro dedicata sull’Anagnina rappresenta il loro cammino di pellegrini e martiri.

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LA MADONNA PELLEGRINA

FEBBRAIO                                      

È tradizione antica che la Madonna abbia ripercorso il cammino di suo figlio Gesù Cristo, in quello che è chiamato la Via Crucis e che in quel momento fu definito la “Via Matrix”. 

Il cammino della Madre che va a fare visita a Santa Elisabetta è un ulteriore esempio dell’essere pellegrino. 

E la preghiera del pellegrino del III secolo afferma: 

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio Santa Madre di dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta. 

Tra i titoli dedicati alla Madre c’è quello di “Madonna dei pellegrini”, celebre quadro dipinto dal Caravaggio (1571-1610) in cui la statua della Madonna diviene viva a due poveri pellegrini inginocchiati (Roma chiesa di Sant’Agostino). 

Ed è in questa ottica che associazioni mariane si sono fatte promotrici della visita della Madonna (Lourdes, Fatima, Loreto, Divino Amore, ecc.) per le parrocchie e per i suoi fedeli.

È Un avvenimento di grazia e di benedizione. Le associazioni mariane si propongono di promuovere la devozione alla Madonna e far conoscere e diffondere il suo messaggio. 

In molti casi si sono istituiti gemellaggi, in altri la statua o il quadro dell’immagine mariana è stata ospitata in famiglia, è stata portata in processione. 

Questa forma di devozione ha sviluppato molte altre opere e forme di devozione: lo stendardo, lo scapolare, l’edicola, gruppi di preghiera e di apostolato.


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RACCONTI DEL PELLEGRINO

MARZO                                          

Ci sono pellegrini che hanno raccontato la loro esperienza, tra questi Egeria o Eteria scrittrice romana del IV-V secolo autrice di un Itinerarium in cui racconta i suoi viaggi nei luoghi santi della cristianità. La parte centrale del racconto è stata copiata nel Codex Aretinus a Montecassino nel XI secolo e scoperto nel 1884.

Racconti di un pellegrino russo pubblicato in Russia nel 1882, tradotto in tedesco nel 1914 e a Parigi nel 1920, arriva in Italia nel 1949 ad opera di don Divo Barsotti scopritore della ricchezza della spiritualità cristiana russa. L’autore è anonimo ma probabilmente è un operatore di locanda che a seguito della perdita della moglie e della locanda stessa inizia il cammino di pellegrino. Un cammino durato 33 anni attraverso la Russia.

Il libro del pellegrino di Ioannes Joergensen (1866-1956) protestante convertito ed affascinato dalla figura di San Francesco d’Assisi è uno scrittore-poeta danese, il cui libro è stato tradotto in 22 lingue. In Italia la prima edizione è del 1918. Il pellegrino Ioannes scopre il legame con la natura, il creato, descrive i luoghi francescani e la gioia di essere uniti in cristo per mezzo di San Francesco.


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SAN BENEDETTO GIUSEPPE LABRE

APRILE (16)                                    

Benedetto Giuseppe Labre nasce ad Amettes in Francia nel 1748, nel 1770 inizia il pellegrinaggio come missionario laico in Svizzera, in Spagna, in Francia e in Italia dove nel 1774 si stabilisce a Roma per il giubileo 1775. 

Il Colosseo è la sua dimora ed il tempo è scandito dal cammino itinerante da una chiesa all’altra.

È un contemplativo, ama lo studio, la preghiera, l’adorazione eucaristica, si accosta ai sacramenti e vive di elemosina. 

Scrive lettere e preghiere. Egli rende visibile quanto affermato da San leone Magno che diceva che soltanto chi cammina arriva a Dio.

Nel suo percorso in cui ha visitato i santuari è stato anche assistente degli appestati e ha conosciuto il carcere. 

Alla sua morte nel 1783 si troverà nella bisaccia, una Bibbia, un breviario, un crocifisso, un rosario, una ciotola, alcuni libri religiosi ed immaginette sacre. 

Nel 1886 iniziano i grandi pellegrinaggi ispirati alla sua vocazione, come ha anche ispirato figure religiose per la loro opera. 

È sepolto nella chiesa-santuario della Madonna dei Monti a Roma dove gli sono state dedicate due chiese: a via Taranto e a Torraccia.

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SAN FILIPPO NERI

MAGGIO (26)                              

Filippo nasce a Firenze nel 1515 e si reca a Roma per studiare filosofia e teologia. Nel 1538 comincia a lavorare tra i giovani della città e fonda una confraternita di laici che si incontrano per adorare Dio e per dare aiuto ai pellegrini e ai convalescenti (Ospizio della Trinità). 

Filippo passa molto tempo in preghiera, di notte nelle catacombe, dove nel 1544 sperimenta l’estasi di un amore divino. Nel 1551 è ordinato sacerdote e si “inventa” l’oratorio (da cui il nome della sua Congregazione, tra i suoi membri san John Henry Newman), costruisce una nuova chiesa a santa Maria in Vallicella (dove è sepolto). 

Tra le sue iniziative c’è quella delle Sette Chiese che consiste in un cammino simbolico iniziato nel 1552 alle basiliche di tutto l’Orbe cristiano che diventa l’emblema di un apostolato. Era un pellegrinaggio aperto e sociale per portare Cristo nelle strade, ovvero a tutti. 

Torna alla casa del Padre nel 1595 ed è canonizzato nel 1622, data di fondazione di Propaganda Fide, oggi Dicastero per l’evangelizzazione, insieme a Ignazio di Loyola (1491-1556) che fu pellegrino in Terra Santa 1524-34 e a cui dal 2018 il Centro Ignaziano di Spiritualità ha istituito gli Itinerari Ignaziani (luoghi di Roma in cui ha vissuto per coniugare spiritualità e preghiera).

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VIATICO DELLA CHIESA PELLEGRINANTE

GIUGNO                                          

E’ una litania della SS. Eucarestia. L’eucarestia fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa è sempre in cammino. 

Don Tonino Bello (1935-93) affermava che “l’eucarestia è il sacramento del cammino” e il beato Carlo Acutis (1991-2006) dichiarava che “l’eucarestia è la mia autostrada per il cielo”. 

Noi pensiamo al racconto del Vangelo dei discepoli di Emmaus. Nel loro cammino si avvicina Gesù Cristo e parla con loro, al calare della sera lo invitano a restare con essi. Quando Gesù spezza e benedice il pane, lo riconobbero.

Questa è la meta, il valore, la ricerca dei pellegrini: incontrare e riconoscere Gesù Cristo, via, verità, vita.

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SANTA BRIGIDA PERSON DI SVEZIA E SAN CRISTOFORO

LUGLIO (23-25)                            

Brigida nasce nel 1303 in Svezia e nel 1317 sposa il nobile Ulf da cui ebbe otto figli. 

Nel 1344 muore il marito con il quale si era recata a Compostela, ispirata da una visione si reca a Roma nel 1349 dove abita in una casa a Campo de Fiori e dove si conserva il suo mantello di pellegrina. 

Da qui si dedica a Dio e al pellegrinaggio. Si dedica ai poveri e agli ammalati, fonda l’Ordine del Santo Salvatore (motto Amor Meus Crocifixus Est) conosciuto come le “brigidine” in quanto un ordine femminile. 

Nel 1350-1 si reca a Farfa dove si trova la Fondazione Ecumenica Internazionale e il Centro Missionario Brigidino. Ha lasciato il libro da lei dettato dal titolo “Rivelazioni Celesti”, opera mistica in cui descrive i misteri della vita di Cristo e della Madre. Muore a Roma dal ritorno dal pellegrinaggio in Terra Santa nel 1373. È canonizzata nel 1391 ed è compatrona d’Europa.

Cristoforo cercava Cristo vivendo da solo in un guado ed aiutando nel passaggio molti viaggiatori.

Una notte stava portando un bambino attraverso il fiume quando questi divenne così pesante che Cristoforo riuscì a malapena a raggiungere l’altra riva. Disse il bambino:

Tu sati portando il mondo. Io sono Gesù Cristo, il re che cercavi.

In greco Cristoforo significa “che porta Gesù”. 

Cristoforo è un martire del III secolo che nella devozione popolare medievale ha diffuso il culto. È il patrono degli automobilisti, del corpo automobilistico militare e degli albergatori.


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SS. JEAN MARIE VIANNEY, ROCCO, ELENA

AGOSTO (4-16-18)                          

Jean Marie Vianney (1786-1859), conosciuto come il “Curato d’Ars”, ordinato sacerdote fu mandato come prete parrocchiale ad Ars dove vi rimase fino alla morte. Diventò famoso come predicatore e confessore trasformando quel villaggio isolato e negletto un luogo di pellegrinaggio. Canonizzato nel 1925 fu proclamato nel 1929 patrono del clero parrocchiale.

Rocco (XIV secolo: 1295-1327), originario di Montpellier, intraprende un pellegrinaggio a Roma e durante il suo percorso si dedica alla cura degli appestati, rimanendo egli stesso colpito. Tornato in patria, non fu riconosciuto e fu messo in prigione dove morì. È raffigurato vestito da pellegrino con accanto un cane che nella tradizione gli fu vicino. A Roma nella chiesa omonima è conservata una reliquia. È il santo invocato a protezione della peste e della nuova peste.

Elena (255-330), madre dell’imperatore Costantino, che dopo l’editto del figlio promosse la  religione cattolica e si fece pellegrina in Terra Santa promuovendo opere e costruendo chiese. Il suo nome è associato al ritrovamento della Croce che costituisce il suo emblema. Nella parrocchia romana, in via Casilina 205, l’affresco dell’abside rappresenta la sua gloria.


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SAN GIROLAMO

SETTEMBRE (30)                                  

Girolamo (342-420) fu il più erudito dei Padri latini della chiesa e un grande studioso della Bibbia. Fu anche eremita e discepolo di San Gregorio di Nazianzo. Ordinato sacerdote ad Antiochia, fu segretario di papa San Damaso per poi ritornare in Terra Santa e stabilirsi a Betlemme. 

Con il suo patrimonio costruì edifici in cui uomini e donne potessero condurre una vita religiosa ordinata e pacifica. Aprì un ospizio per pellegrini e una scuola gratuita per l’insegnamento del greco e latino ai bambini del luogo. 

È il traduttore della Bibbia dall’ebraico e dal greco in latino (conosciuta nel XIII secolo come la Vulgata). Girolamo afferma che: 

Nel cammino ascetico può rientrare anche la pratica dei pellegrinaggi.

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SS. GIOVANNI XXIII, GIOVANNI PAOLO II

OTTOBRE (11-22)                              

Giovanni XXIII (1881-1963) è il papa del Concilio vaticano II ed afferma: “La vita è pellegrinaggio”.

Giovanni Paolo II (1920-2005) è il papa pellegrino e missionario, dichiara all’inizio del magistero:

Il Signore, padrone della storia e dei nostri destini, ha stabilito che il mio pontificato fosse quello di un papa pellegrino dell’evangelizzazione, per percorrere le vie del mondo portando in ogni luogo il messaggio di salvezza (Mexico, 1979).

Inginocchiandomi qui sento con emozione di aver raggiunto la meta del mio pellegrinaggio (Lourdes, 2004).


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SS. FRANCESCANI

NOVEMBRE (29)                                

San Francesco d’Assisi (1182-1226) fu pellegrino in Terra Santa e in molti luoghi italiani e come lui i francescani predicatori, questuanti, missionari, ecc. San Bernardino da Siena viaggiava a piedi; San Leonardo da Porto Maurizio apostolo della Via Crucis ha innalzato più di 500 croci in Italia; il beato Ginepro Serra cost to cost in USA diceva “adelante siempre”; Sant’Antonio da Padova lo troviamo presente in molti luoghi e città, i suoi piedi hanno solcato nazioni diverse nella costante ricerca di annunciare il Vangelo; San Felice da Cantalice è un pellegrino delle sette chiese romane; il beato Diego Oddi accompagnando i frati nel giro della questua matura la sua vocazione francescana e molti altri.

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SAN DAMASO

DICEMBRE (11)                                  

Damaso (304-384) era un diacono romano, divenne vescovo di Roma nel 366. 

Ha combattuto l’arianesimo e altre eresie ma nel 380 la religione cristiana divenne religione dello stato romano. 

Fu Damaso ad incoraggiare il lavoro biblico di Girolamo al restauro delle catacombe e alla conoscenza dei luoghi di martirio “Itinera ad sanctos” che promossero i pellegrinaggi.




Letture consigliate

CEI, Pastorale del turismo, dello sport, del pellegrinaggio, Roma, 1996

Nemytov , Racconti di un pellegrino russo, 1881

Joergensen J., Il libro del pellegrino, Giuntini Bentivoglio, Siena, 1918

Don Tonino Bello, La bisaccia del pellegrino. Un prete che parla ai giovani, San Paolo Edizioni, Milano, 2022

Ferrarotti F., Partire, tornare. Viaggiatori e pellegrini alla fine del millennio, Donzelli Editore, Roma, 1999

Maciotti M. I., Pellegrini e giubilei. I luoghi del culto, Laterza, BA-RM, 2000


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«Figure di pellegrini in viaggio - bassorilievo - Duomo di Fidenza (PR)»