DANTE DI’ 25 MARZO 2022 NEL SEGNO DELL’OLEOTURISMO

L’Istituto di Studi Sabini ha aderito all’iniziativa del Ministero della Cultura “ DANTE Dì “ la cui prima giornata nazionale si è tenuta il 25 marzo 2021 con una rassegna stampa annuale sul tema.

DANTE Dì intende celebrare il VII centenario di Dante Alighieri (1265-1321) e sviluppare la sua conoscenza.

Quest’anno vorremmo inserirlo nel programma OLEOTURISMO (2020-2022) attraverso la conoscenza dei luoghi di Dante: dalla Casa di Dante, a Roma in piazza S. Sonnino 5, alla Società Italiana Dante Alighieri, in piazza Firenze 27 Roma, dalla Società Dantesca Italiana all’associazione Cammino di Dante.

Vogliamo segnalare alcuni libri: Ferroni “ L’Italia di Dante “ , Cazzullo “ A riveder le stelle “, Barbero “Dante ” e il “ Commento alla Divina Commedia “ dello storico della letteratura Natalino Sapegno (1901- 90).

Vogliamo segnalare anche due mostre romane: quella all’Accademia dei Lincei “ La ricezione della Commedia dai manoscritti ai media “ e quella al Museo Crocetti del pittore Gianni Testa con 101 dipinti ad olio , uno per ogni cantica.

E’ bello fare una passeggiata tra gli olivi declamando i versi della Divina Commedia tra saperi e sapori.

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Al tempo di Dante la cucina toscana aveva la bruschetta (pane, sale, aglio ed olio di oliva) e i cultivar degli olivi toscani sono: frantoio, moraiolo, leccino, pendolino, correggiolo.

Un bel tagliere con formaggi e suini toscani.

Tra i primi possiamo avere il minestrone ( cavolo nero, fagioli bianchi, odori e fette di pane unte di olio d’oliva) gli gnocchi alla casentina, i pici ( pasta a strisce o fettuccine povere perché solo farina e acqua), la pasta all’uovo con lo stenderello stracciate a mano con formaggio pecorino ed olio d’oliva.

Tra i secondi la bistecca alla fiorentina ( costata di vitellone cucinata ai ferri con olio di oliva, pepe e sale) , l’arista ( lombata di maiale, steccata di aglio e rosmarino, cotto allo spiedo o in forno), fegatelli all’aretina, filetto della cinta senese in letto di verza viola, pollo alla diavola, coniglio all’aretina, polpettone o trippa entrambe alla fiorentina. Come pesce suggeriamo le triglie o il cacciucco ( zuppa) entrambi alla livornese.

Come contorno: piselli alla fiorentina o fagioli al fiasco o all’uccelletto.

Dante non conosceva le patate e i pomodori ma oggi noi possiamo includerli nella nostra lista per cui indichiamo la pappa al pomodoro, le patate alla brace o al forno.

Dante conosceva la cacciagione e la selvaggina per cui oggi troviamo le pappardelle al sugo di cinghiale, il fagiano, il piccione…

Il tutto innaffiato dal famoso Chianti ma anche dal Montepulciano, Brunello di Montalcino, Montereggio, Vernaccia di San Gimignano, Orcia, Carmignano.

Frutta secca o fresca ed anche dolci: cantucci, ricciarelli, panforte senese, pan di ramerino (panini dolci con uva passa e rosmarino), castagnaccio, torta della nonna.

Un buon bicchierino di vin santo, acqua di Firenze (liquore di bucce di limone e spezie) ma anche i liquori dei monaci di Camaldoli o del Monte Senario.

Dante non conosceva il tabacco ma pensiamo che il profumo di un sigaro toscano (classico, extravecchio, antico, riserva) ci stia bene.

E se aggiungiamo un tocco folk con il suono dell’organetto suonato da un buttero maremmano che oltretutto è anche un poeta a braccio, recita anche la Divina Commedia. Era iniziato bene e finisce in meglio!