LA VIA MARIANA

Nel giubileo 1900 il vescovo della Diocesi Sabina, il cardinale M. Mocenni prendendo a prestito il motto araldico della Sabina “Tota Sabina Civitas” coniugò l’espressione 

Tota Sabina Civitas Mariae

Si riferiva alla ricchezza mariana del territorio per le tradizioni, le devozioni, le feste, il patrocinio, le immagini, le edicole, i titoli e le chiese della Madonna. Tra l’altro la tradizione ci dice che il discepolo dell’apostolo Pietro, san Prosdocimo eresse tre chiese alla Madonna: agli Horti Sallustiani, a Cures e al Ponte Celio. 

È dunque questa la Via Mariana, in cui la cattedrale delle diocesi di Sabina (stemma araldico la stella mariana) e di Rieti (stemma araldico parte di un pastorale del museo diocesano) sono dedicate alla Madonna Assunta. 

L’Assunta e l’Addolorata sono due pilastri della devozione mariana sabina. Nel Duomo di Magliano, nella pala d’altare, si ammira l’Incoronazione della Vergine (1521).

La tradizione ci dice anche l’abbazia di Farfa conservava la chiave del santuario della Madonna di Loreto per cui la via Lauretana ha un punto di incontro in Sabina, lo testimoniano le chiese alla Madonna di Loreto: Monterotondo, Palombara, Toffia con la sua statua quattrocentesca, l’affresco di Scandriglia nell’arco di piazza curato dal P. Giuseppe Antonio Lattanzi ofm cap (1668-1727) e Limiti di Greccio.

Un cammino particolare era quello della Via della Neve, al confine tra la Valle del Licenza e la Massa Torana (oggi Parco Monti Lucretili) in cui si sviluppò la devozione alla Madonna della Neve in quanto gli appaltatori della neve la ebbero come loro patrona ed eressero delle chiese a Palombara (immagine e chiesa del XV secolo, l’immagine è oggi nella parrocchiale di San Biagio) e a Monteflavio (immagine dipinta da V. Morani nel 1856 oggi nella parrocchiale dell’Assunta).

Madonna della Nevejpg

«Pala della Madonna della Neve. Madonna della Neve e storia della fondazione della basilica di S. Maria Maggiore a Roma»

Chiese dedicate alla Madonna della Neve sono a Labro, Roccasinibalda, Calvi, Frasso, Bacugno di Posta, Collelungo di Casaprota, Poggio Nativo, Casperia, Tarano, Moricone, Monterotondo e Ginestra di Monteleone. Nella cattedrale di Poggio Mirteto vi è dedicata una cappella.

Alcune immagini mariane sabine sono inserite nella Rassegna Mariana Nazionale-Internazionale al Santuario della Madonna del Divino Amore in Roma, fu una iniziativa del giubileo 1975. La Via Mariana è approfondire il ruolo di Maria nella storia della salvezza e della sua figura con la conoscenza e la diffusione del suo messaggio.



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Letture consigliate:

Righetti Tosti-Croce M. ( a cura di ), La Sabina medievale, Pizzi-Cariri, Milano-Rieti, 1985

AA.VV., La Madre del Signore, Pontificia Academia Mariana Internationalis, SCV, 2000

Amanzi C. ofm, Maria segno e strumento di Riconciliazione e Pace, Euno Edizioni,  Leonforte (En), 2014

Aloisi S., Santa Maria delle Grazie: la nascita dei ritiri francescani, Ofm Lazio, Roma, 2000

Bernasconi A.M., Storia dei santuari della Beata Vergine in Sabina, Tip. Pontificia S. Bernardino, Siena, 1905

Calabri E.- Cristallini C., La provincia di Rieti: repertorio dei monumenti, Cangemi-Regione Lazio, Roma, 2001

Giuseppe Maria da Monterotondo ofm cap, I santuari della Vergine in Sabina, Roma, 1899

Massimiani U., Il santuario di Santa Maria delle Grazie a Ponticelli Sabino, Istituto di Studi Sabini, Scandriglia, 1984-2024 (studio)

Massimiani U., Mariologia sabina (raccolta documentaria), Istituto di Studi Sabini , Scandriglia, 2005

Montagni C. – Pessa L., Le chiese romaniche della Sabina, Banca Popolare di Rieti - Sagep Editrice, Rieti, 1983

Sperandio F. P., Sabina sagra e profana, antica e moderna, Ed. Zempel, Roma, 1790

Tozzi I., Rieti. La sua provincia. Il paesaggio religioso. Cattedrali, abbazie, pievi e santuari, L’Orbicolare-Fondazione Varrone, Milano-Rieti, 2006

Tozzi I., La diocesi sabina Storia civile ed ecclesiastica, Associazione Amici del Gonfalone, Roma, 2015