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IL RICORDO DI TERSILIO LEGGIO

2025-05-14 10:51

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Attualità,

IL RICORDO DI TERSILIO LEGGIO

TERSILIO LEGGIO: tracce di una vita tra storia, istituzioni e futuro. Una conversazione tra amici e studiosi ad un anno dalla sua scomparsa 
di Umberto Massimiani (Farfa, 3 maggio 2025)



Un saluto a tutti. Un saluto agli organizzatori (Abbazia di Farfa, Provincia di Rieti, Città di Fara Sabina, associazione cultuale Francesco Sacco) per questa bella iniziativa. Bella perché ricordiamo una bella persona Tersilio Leggio (Fara Sabina 1943-2024). Bella perché ci consente di raccogliere testimonianze, raccogliere documenti e di sviluppare le sue idee, i suoi studi.


Prima di conoscerlo personalmente, io ho conosciuto le sue opere. Erano gli anni settanta, quando veniva fondata la regione Lazio (1970) e il Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali (1975) che a sua volta veniva scorporato dal Ministero della Pubblica Istruzione. Questi due enti emanarono le prime leggi che consentivano di svolgere attività culturale: la Legge 285-1975 e la Legge Regionale 32-1978 (oggi con le successive variazioni). L’effetto fu ampio perché si costituirono associazioni e cooperative di giovani e si interveniva in vari campi: archivi, biblioteche, musei, convegni, mostre, studi e ricerche storiche. Tra le cooperative ricordo quella presieduta da Gianfranco Formichetti, IL TERRITORIO, attiva nel periodo 1984-1994, tra le associazioni quella fondata dal sottoscritto nel 1984 “Istituto di Studi Sabini”, il Centro Studi Varroniani, il Centro Studi Cirese, … In questo scenario si inserisce la figura e l’opera di Tersilio Leggio in quattro direzioni: storia-medioevo, monachesimo-Farfa, territorio, istituzioni.


Il suo lavoro è come un mosaico, si compone di partecipazioni, collaborazioni, articoli, convegni, lezioni, corsi, progetti, incontri, presentazione di libri, interventi-discorsi, di cui molti a braccio. I suoi studi in materia storica ed in particolare sul medioevo, lo qualificano come medioevalista e la sua serietà si riflette sulla sua analisi e di conseguenza di essere una fonte preziosa ed autorevole da cui attingere per noi studiosi nell’esporre il nostro tessuto narrativo per la storia locale che si può estendere in un’area più vasta per cui si può parlare dell’Italia centrale. Lo studio del monachesimo e del territorio trovano spazio nella sua trattazione, nello scoprire gli statuti, nell’analizzare cause ed effetti di eventi che si sono succediti nel tempo e che ci rivelano le origini dei nostri Comuni. Il Medioevo è stata un’epoca importante per la Sabina anche per scoprire impianti urbanistici e socioeconomici, gli insediamenti, i cognomi, gli stemmi. Lo possiamo dire alla luce dei suoi studi-ricerche. In questo senso è stato un riferimento per molti studiosi locali che ha consentito il rapporto tra altre discipline, in modo specifico tra storia e cultura. Quando poi ho avuto modo di conoscerlo da vicino, in vari incontri Roma, Rieti (Provincia-Apt), Fara Sabina (Farfa-Passo Corese) e Mentana (casa di Don Domenico Luciani) ho apprezzato la sua cultura, la sua disponibilità, la sua generosità. Mi ha onorato della sua amicizia: ci siamo scambiati materiale documentario ed idee. Un suo desiderio era quello di creare una biblioteca provinciale, di fare di Farfa un faro che illumina.


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«Tersilio Leggio»

Il suo cammino è iniziato proprio con Farfa a cui era devoto oltre che un cultore attento e stimato. Per questo la sua attenzione era rivolta alla Via Carolingia. Ne abbiamo parlato nei nostri convegni a Mentana il 23 novembre 2013 “L’incontro di Mentana tra Carlo Magno e Leone III” e il 25 marzo 2017 “L’idea di Europa: dall’incontro di Mentana al trattato di Roma”. La Via Carolingia è un progetto europeo che intende ripercorre idealmente il cammino di Carlo Magno nell’anno 800, da Aquisgrana a Roma, per essere incoronato imperatore da Leone III. È un cammino di 1200 km (Aquisgrana, Koblenza, Reims, Lucerna, Mantova, Ferrara, Ravenna, Perugia, Farfa, Mentana, Roma) istituito nel 2007. Tersilio se ne fece promotore insieme con un gruppo di insegnanti per promuovere il territorio sabino con al centro l’abbazia benedettina di Farfa (anno scolastico 2007-2008). In questo progetto c’è tuttavia un valore sempre presente in Tersilio che è l’educazione.


Educare i giovani al valore della scoperta individuale nel territorio di appartenenza il bene culturale attraverso lettura stratigrafica; educare le giovani generazioni attraverso un laboratorio didattico a scuola, in rete e sul territorio allo spirito di osservazione, la collaborazione di gruppo, l’operatività individuale; educare i giovani alla lettura dei segni della storia quale bene comune per una condivisa memoria collettiva. Saper ricercare gli elementi di originalità e identità della cultura artistica locale documentandone le rilevanze più interessanti dal punto di vista antropologico; imparare a fare una ricerca sul campo attraverso la ricognizione scientifica dei dati e le testimonianze, scritte, archivistiche, cartacee, bibliografiche, iconografiche, al fine di creare una didattica laboratoriale che si avvale anche delle strumentazioni informatiche e della rete come strumento di comunicazione del sapere. La sfida educativa è la sfida che consente di costruire il futuro e nello stesso tempo attiva la circolarità: scuola, territorio, famiglia, comunità. Questa capacità di educare è il vero antidoto alla disgregazione sociale. Nella metodologia di Tersilio, educazione non significa semplicemente socializzare ma promuovere la partecipazione alla costruzione del bene comune con un contributo sempre nuovo e creativo di tutti. Fa fede in questo le sue collaborazioni-partecipazioni a vari livelli: da quello universitario (Leicester, Sheffield, La Sapienza, Roma Tre, L’Aquila, Viterbo) agli enti locali, agli enti associativi, agli enti religiosi.


Voglio ricordare il suo contributo al Progetto Culturale Diocesi Sabina che recepiva il Progetto Culturale della Conferenza Episcopale Italiana (1995-6/2006), il progetto Scriptorium cammini di evangelizzazione in Sabina proposti da Don Domenico Luciani (2020-21) e gli articoli sul magazine Chiesa Sabina (2008-18); i convegni di Greccio del Centro Culturale Aracoeli dal 2003 (emanazione della Provincia San Bonaventura Frati Minori Lazio-Abruzzo). Il suo contributo al CESA centro europeo studi agiografici presso la biblioteca Paroniana di Rieti come vice presidente (presidenza di Sofia Boesch Gajano), all’Archivio di Stato di Rieti, all’Istituzione Teresiana di Vescovio nel Caffè Letterario di Marco Testi, alla British School di Roma (socio onorario 1997) dove i suoi studi hanno fatto da apripista per lo scavo archeologico.


Lo avevo invitato al convegno sull’anniversario del patrocinio di San Francesco d’Assisi come patrono d’Italia e dei cultori di ecologia, al santuario di Santa MARIA DELLE GRAZIE in Ponticelli Sabino di Scandriglia il 6 ottobre 2019 con il tema “Storia e cultura dell’olio nella Chiesa”. Lo stato di salute impedì la sua presenza ma non la sua disponibilità ed impegno a scrivere quanto richiesto.


Chiamato a ricoprire un ruolo in politica presso la Provincia di Rieti come assessore alla Cultura e poi come commissario all’APT Rieti negli anni della presidenza Giosuè Calabrese e Fabio Melilli, diceva di sé che era uno studioso prestato alla politica. È stata una esperienza che lo ha preparato ad essere Sindaco di Fara Sabina a cui ha fatto ottenere il titolo di Città e a sostenere il museo archeologico.


Nell’ufficio della politica, Tersilio ha portato la “cultura del servizio”, testimoniando quanto diceva San Paolo VI: “La politica è una maniera esigente di vivere l’impegno cristiano al servizio degli altri”. Tersilio Leggio è per tutti noi un esempio da seguire. Di lui dobbiamo ancora continuare a parlare (intitolare una strada, un’aula, una scuola, un centro studi, un premio…). Il suo contributo rimane presente nel cammino di Farfa che ha chiesto il riconoscimento Unesco quale patrimonio dell’Umanità, della nostra Provincia di Rieti nel celebrare il suo centenario (1927-2027). Abbiano parlato di lui nel convengo del 15 luglio 2017 a Scandriglia in occasione del nostro convegno “Provincia di Rieti tra passato e futuro”.


Mi permetto simpaticamente un pensiero su Tersilio Leggio il cui nome e cognome è come stato disegnato: il nome Tersilio (terzo figlio) è antico e classico, raro e storico; il cognome Leggio ci rimanda al sostegno per il libro che ci consente di leggere senza chinare il capo.


Ma soprattutto in questa aula Schuster penso di dedicargli l’espressione di San Bernardo di Chiaravalle:


Vi sono coloro che vogliono saper soltanto per sapere: è curiosità, vi sono coloro che vogliono sapere per essere considerato sapiente: è vanità, vi sono coloro che vogliono sapere per vendere la loro scienza: è turpe guadagno, vi sono coloro che vogliono sapere per edificare sé stessi: è prudenza, vi sono coloro che vogliono sapere per edificare gli altri: è carità. 

Edificare gli altri: questo è stato Tersilio “Lillo”.





INVENTARIO PER UNA BIBLIOGRAFIA DI TERSILIO LEGGIO


Itinerari sabini: storia e cultura di città e paesi della provincia di Rieti (con Franco Battisti), Rieti, 1976


Il ponte romano sul Velino nel medioevo, Rieti, 1988


Da Cures Sabini all’abbazia di Farfa, Banca popolare Rieti-Lions Sabina Gens, Passo Corese, 1992


Evoluzione dell’insediamento e dell’economia nella Sabina in età romana (con Giovanna Alvino), Oxford,1993


Tarano nel medioevo, Tarano, 1995


I Sabini: la vita, la morte, gli dèi, AA.VV., Armando, Roma, 1997


Castelli, villaggi e chiese rurali sui monti reatini, Roma, 1998


Rivodutri ed il suo territorio: dalla preistoria al primo medioevo, Rieti, 1998


Andar per santi e per antiche strade (con E.Ferri), Provincia Rieti, Rieti, 2000


Il cammino di Francesco (con foto di Steve Mc Curry), Mondadori-Electa, Milano, 2007


Ad fines regni Amatrice, la montagna e le alti valli del Tronto, del Velino e dell’Aterno secoli X-XIII, Amatrice, 2010


Storia illustrata di Rieti (con Gianfranco Formichetti), Rieti, 2011


Lo statuto di Montebuono del 1437, Fondazione Gabriele Berionne-Viella, Roma, 2011


Storia dell’imperiale abbazia di Farfa (con A. Barelli), Farfa, 2012


Da Santa chiara a suor Francesca Farnese. Il francescanesimo femminile e il monastero di Fara Sabina (con Sofia Boesch Gajano), Rieti, 2013


Alle origini di Poggio Mirteto. Dalla fondazione all’egemonia della Sabina secoli XIII-XV, Espera, Roma, 2016


La storia del territorio di Poggio Mirteto, Espera, Roma, 2016


Le più antiche pergamene del monastero di Santa Filippa Mareri, AA.VV., Fondazione Varrone, Rieti, 2016


L’olivo e la Sabina un paesaggio senza storia, (a cura di) Fondazione Varrone, Rieti, 2017


Storia e cultura dell’olio nella chiesa, Istituto di Studi Sabini, Scandriglia, 2019


Alle origini del monachesimo in Sabina, Rieti, 2021


I gamberi del papa Rieti dall’antiqua libertà alla dominazione pontificia (con Alfredo Pasquetti),


Archivio di Stato di Rieti, Rieti, 2022


Ascrea inventario di un territorio (con Roberto Lorenzetti), Rieti, 2023


Luoghi sacri e storia del territorio. L’atlante storico dei culti del reatino e della Sabina (con Sofia Boesch Gajano), Isime, Roma, 2023