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IL PELLEGRINAGGIO INTERIORE: L’ADORAZIONE EUCARISTICA.

2024-11-29 14:15

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Itinerari del Giubileo 2025, giubileo, pellegrino, eucarestia, sacramenti,

IL PELLEGRINAGGIO INTERIORE: L’ADORAZIONE EUCARISTICA.

Alla Bolla di indizione del Giubileo ordinario 2025 “Spes non confundit” del 9 maggio 2024, ha fatto seguito, il 13 maggio ad opera del cardinale penitenziere maggiore, le Norme sulla concessione dell’Indulgenza durante il Giubileo in cui, al punto II – Nelle pie visite ai luoghi sacri, scrive:


Altresì, i fedeli potranno conseguire l’Indulgenza giubilare se, individualmente, o in gruppo, visiteranno devotamente qualsiasi luogo giubilare e lì, per un congruo periodo di tempo, si intratterranno nell’adorazione eucaristica e nella meditazione, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e invocazioni a Maria, Madre di Dio, affinché in questo Anno Santo tutti “potranno sperimentare la vicinanza della più affettuosa delle mamme, che mai abbandona i suoi figli” (Spes non confundit, 24).

L’adorazione è l’intrinseco rapporto tra l’uomo e Dio, della creatura intelligente con il suo Creatore. Gli uomini e gli angeli devono adorare Dio. In cielo, tutte le anime beate dei santi e gli angeli adorano Dio. Ogni volta che adoriamo ci uniamo al cielo e portiamo il nostro piccolo cielo sulla terra. L’adorazione è l’unico culto dovuto solo a Dio. L’ adorazione è l’atteggiamento di preghiera in cui noi siamo davanti a Dio e riconosciamo la sua immensa gloria e la nostra piccolezza davanti a Lui.




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«Messa di Bolsena, Raffaello Sanzio, Public domain, via Wikimedia Commons»




L’adorazione non è un allontanarsi dalla vita, piuttosto è lo spazio per dare senso a tutto, per ricevere il dono dell’amore di Dio e poterlo testimoniare nella casa fraterna. Adorare è entrare in relazione intima con il Signore presente nel Santissimo Sacramento (ostia consacrata, ostia significa “sacrificio”). L’adorazione eucaristica è adorare alla presenza reale e divina di Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, nell’eucarestia.


La parola Eucarestia “charis” ovvero grazia significa “rendimento di grazia” e il ringraziamento nasce infatti dal dono della grazia, della salvezza che ci viene da Dio. A sua volta la parola Adorazione dal latino “rivolgersi con preghiera” completa tutta l’espressione per cui porsi in adorazione significa: culto riverente, rimanere estatici a contemplare.




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«Cena in Emmaus, Caravaggio, Public domain, via Wikimedia Commons




L’eucarestia fu istituita da Gesù Cristo nell’ultima cena con gli apostoli, il suo racconto è nel Vangelo (Marco 22,19).


I primi adoratori sono la Madonna e San Giuseppe, poi i pastori e i re Magi. Nei monasteri si diffuse l’adorazione eucaristica a seguito anche della conservazione delle ostie consacrate, per arrivare alle esperienze delle Confraternite del Santissimo Sacramento (adorazione notturna, perpetua, comunitaria), alla devozione delle 40 ore (i giorni di Gesù nel deserto, nel sepolcro), alla fondazione di Congregazioni ed Associazioni per indicare alcuni esempi: San Pier Giuliano Eymard, fondatore dei Sacramentini (1811-68) dove l’eucarestia è al centro della predicazione; San Manuel Gonzales (1877-1940) promotore dell’opera die tabernacoli; le cellule di evangelizzazione parrocchiali di don Gian Matteo Botto dove anche qui l’eucarestia è al centro dell’evangelizzazione. L’adorazione eucaristica ha originato i congressi eucaristici.


In questo Giubileo 2025 il cui motto è “Pellegrini di speranza” siamo tutti pellegrini alla ricerca di Dio, con gli occhi puntati verso il cielo, i piedi in cammino sulla terra, il cuore prostrato in adorazione. L’eucarestia è stata definita dal Concilio Vaticano II “fonte e apice di tutta la vita cristiana”. L’eucarestia compie nella presenza reale il miracolo di rendere Cristo nostro contemporaneo, come insegna Giovanni Paolo II (promotore nel 2004-5 dell’anno dell’eucarestia) nell’enciclica “Ecclesia de Eucharestia”. L’eucarestia è presenza reale di Cristo redentore in cui abbiamo accolto il termine “Transustanziazione” (il pane e il vino che sono consacrati sono il corpo e il sangue di Gesù Cristo). Gregorio VII (1037-85) afferma che il pane e il vino sono trasformati sostanzialmente nel vero e proprio, vivificante corpo e sangue di Cristo. A sua volta nel 1215 il Concilio Lateranense IV riprese il tema della transustanziazione.




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«Il miracolo di Bolsena, Ugolino di Prete Ilario, cappella del Corporale del duomo di Orvieto»


Di lì, nel 1263, il miracolo eucaristico di Bolsena, quando alle parole della consacrazione dall’ostia cominciò a sgorgare del sangue che bagnò il corporale e alcune pietre del pavimento. E ancora oggi alcune reliquie sono testimoni eloquenti di quanto accadde: il corporale, alcuni lini macchiati di sangue, l’ostia del miracolo, conservate nel tabernacolo di Andrea di Cione all’interno del Duomo di Orvieto. Qui si tenne la prima solenne processione eucaristica, nel 1264, quando Urbano IV con la Bolla Transiturus de Mundo estese in data 11 agosto la festa del Corpus Domini.


Paolo VI così si espresse in quell’8 agosto 1976:


Bolsena non dimentica, ed oggi ripresenta a noi e al mondo il miracolo compiuto nel santuario della sua Santa Cristina, il quale miracolo ha ravvivato nella Chiesa di allora e ravviva tuttora la coscienza interiore e ha perpetuato il culto esteriore, pubblico e solenne dell’eucarestia.


Il Giubileo è dunque l’occasione per un pellegrinaggio nei luoghi testimoni dei miracoli eucaristici in Italia (Asti, Bagno di Romagna, Firenze, Ferrara, Lanciano, Macerata, Offida, Patierno, Siena, Torino, Trani, Valsasone) o nelle chiese aperte per l’adorazione eucaristica.


Nell’ambito della Regione Lazio:


L’eucarestia è una scuola di santità che ha animato figure sante, citiamo Sant’Alfonso de Liguori (1696-1787) quando dice: 


fra tutte le devozioni, questa di adorare Gesù sacramentato è la prima dopo i sacramenti, la più cara a Dio e la più utile a noi

L’eucarestia definita come pane degli angeli è a sua volta definita da Sant’Ignazio di Antiochia come il farmaco di immortalità, antidoto contro la morte.


San Francesco d’ Assisi dice: 


Riverite ed onorate il santissimo corpo e sangue del Signore Nostro Gesù Cristo, nel quale tutte le cose sono state pacificate e riconciliate a Dio onnipotente.

Per citarne altri: San Carlo da Sezze unico ad avere nel petto una ferita d’amore dell’Ostia, San Pasquale Baylon adoratore e patrono dei congressi eucaristici, San Pio da Pietrelcina e tanti altri fino al quindicenne Carlo Acutis, vicino al carisma francescano, grande devoto dell’eucarestia e realizzatore di una mostra digitale sui miracoli eucaristici che amava dire “L’eucarestia è la mia autostrada per il cielo”, ed al giovane adoratore Piergiorgio Frassati che si lasciava educare dall’eucarestia o a quanti si sono nutriti esclusivamente dell’eucarestia.


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«Ultima cena, Andrea del Castagno, Public domain, via Wikimedia Commons»

Giovanni Paolo II scrive nell’enciclica citata:


L’ eucarestia costruendo la Chiesa proprio per questo crea comunità fra gli uomini
Maria è donna eucaristica come l’intera sua vita.
L’ eucarestia unisce il cielo e la terra. Comprende tutto il creato.
L’eucarestia, presenza salvifica di Gesù nella comunità dei fedeli e suo nutrimento spirituale, è quanto di più prezioso la Chiesa possa avere nel suo cammino nella storia.
L’eucarestia è un progetto di solidarietà per l’intera umanità.

Benedetto XVI nell’ Esortazione Apostolica sull’eucarestia scrive:


L’eucarestia dono all’uomo in cammino.
L’eucarestia è per sua natura sacramento della pace.
L’eucarestia è all’origine di ogni forma di santità ed ognuno di noi è chiamato a pienezza di vita nello Spirito Santo.
Cultura eucaristica per comprendere le relazioni tra eucarestia e vita quotidiana perché essa abbraccia la vita intera.

Il mistero eucaristico, mistero della fede, ha sviluppato anche un ricco patrimonio di arte. L’architettura, la scultura, la pittura, la musica, lasciandosi orientare dal mistero cristiano, hanno trovato nell’ eucarestia, direttamente o indirettamente, un motivo di grande ispirazione: il Corpus Domini: nelle miniature di Taddeo Crivelli del XV secolo, nell’opera di Cola dell’Amatrice nel 1519, di Francesco P. Michetti del 1877, di Giusto di Gand del XV secolo, di Ugolino di Prete Ilario del XIV secolo (il miracolo di Bolsena), di Bartolomeo Caravoglia alla basilica del Corpus Domini a Torino, di Haynal e Leonardo (ultima cena), di Raffaello (messa di Bolsena), di Rembrandt (cena in Emmaus), di Andrea del Castagno (cenacolo); le infiorate, l’arredo e il corredo che richiamano segni e simboli (la vite e i tralci, il grano e il pane, l’acqua e il sangue, il calice e l’ostensorio); il tabernacolo e la lampada , i veli e le vesti, l’organo e la campana.


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«Cena in Emmaus, Rembrandt, Public domain, via Wikimedia Commons»

Nell’adorazione eucaristica tutti i nostri sensi sono coinvolti, anche quando c’è il silenzio che ascolta e l’incenso che brucia. L’incenso fu impiegato dai cristiani dei primi secoli nell’uso liturgico proprio durante l’eucarestia poi esteso alla lettura delle Sacre Scritture, benedizioni, processioni (segno e gesto di onore ai martiri e ai defunti). L’alzarsi della nuvola profumata d’incenso diventa simbolo della preghiera che si innalza fino a Dio. (Salmo 140, 2 – Apocalisse di Giovanni 8,3-5). L’ostia consacrata (conservata in ogni chiesa nel tabernacolo in luogo degno vi è la lampada sempre ardente per indicare la sua presenza) è posta sull’altare all’interno dell’ostensorio, aspetta la nostra visita, il nostro saluto, la nostra preghiera e ci educa all’accoglienza.






Letture consigliate


Boccardi Vittore, Eucaristia, Chiesa e mondo. I congressi eucaristici internazionali. Lineamenti di storia, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 2021


Canopi Anna Maria, L'adorazione eucaristica Schemi per la preghiera personale e comunitaria, Paoline, Milano, 2017


Conferenza episcopale italiana, Eucaristia, comunione e comunità : documento pastorale, Roma, 22 maggio 1983, Domenica di Pentecoste, Elle Di Ci, Leumann (TO),  1983.


Corti Claudia, L' eucarestia nell'arte cristiana. Il simbolismo teriomorfo, San Paolo Edizioni, Milano, 2014


De Porrentruy Louis-Antoine, La Vita autentica di san Pasquale Baylon. Patrono dei congressi e delle associazioni eucaristiche, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 2016


Gori Nicola, Eucaristia. La mia autostrada per il cielo. Biografia di Carlo Acutis, San Paolo Edizioni, Milano, 2007


Iaria Raffaele, I miracoli eucaristici in Italia, Paoline, Milano, 2012


Magistero (encicliche sull’eucarestia):


  Leone XIII, Mirae caritatis, 1902 


  Pio XI, Miserentissimus redemptor, 1928


  Pio XI, Caritate Christi compulsi, 1932


  Pio XII, Mystici corporis Christi, 1943


  Pio XII, Mediator Dei, 1947


  Paolo VI, Mysterium fidei, 1965


  Giovanni Paolo II, Ecclesia de Eucarestia, 2003


Magistero (esortazione apostolica sull’eucarestia): 


  Benedetto XVI, Sacramentum caritatis, 2007


Piccolomini Remo, Io sono il pane della vita. Le quarantore, Shalom, Camerata Picena, 2009




Approfondimenti


Associazione Eucaristica Riparatrice


Adorazione Eucaristica Perpetua in Italia


Conferenza Episcopale Italiana


Centro Eucaristico


Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali


Miracoli  eucaristici


La Santa Sede - The Holy See



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